Più attenzione a lavoro, sviluppo economico e coesione sociale, maggiori contenuti all’Unione dei Comuni per attuare politiche distrettuali, a partire da quelle relative ai servizi alla persona. Sono le richieste che Cgil e Cisl della zona di Sassuolo avevano inserito nel documento elaborato in campagna elettorale con i candidati e che saranno inviate ai neo eletti sindaci del comprensorio ceramico. «Riconfermiamo le piattaforme avanzate da tempo a livello locale, sottolineando che non averle considerate con la dovuta attenzione è stato un errore di cui oggi tutti paghiamo le conseguenze – affermano Franco Cancilla e Daniele Donnarumma, responsabili rispettivamente di Cgil e Cisl di Sassuolo – Crediamo che si debba costruire il nostro futuro ripartendo dal lavoro a livello locale. Le politiche territoriali e la contrattazione aziendale devono essere l’occasione per individuare soluzioni in grado di farci uscire dalla crisi e riagganciare la ripresa economica. Oltre al problema dell’economia e del lavoro, che ovviamente hanno la priorità assoluta, occorre affrontare il problema della coesione sociale, istruzione e formazione professionale, immigrazione e integrazione, casa e servizi». Per i sindacati è necessario occuparsi di qualità della vita nel senso più ampio del termine, cioè riqualificazione del territorio, difesa dal dissesto idrogeologico, migliore vivibilità dei quartieri, sicurezza e competitività complessiva del distretto ceramico. «La crescita della nostra comunità non è un problema che riguarda solo le singole imprese. Anzi – precisano i due sindacalisti – sarà proprio il sistema territoriale a fare sempre più la differenza, nel bene e nel male. Perciò, se davvero vogliamo voltare pagina, come spesso abbiamo sentito in campagna elettorale, occorre avviare un percorso politico e istituzionale finalizzato a una governance distrettuale. Per farlo occorre prima di tutto insistere sull’Unione dei Comuni e realizzare efficaci politiche nell’ottica dell’intero distretto, quindi non solo e non più nell’interesse dei singoli Comuni. A questo proposito auspichiamo che si possa aprire un confronto a 360 gradi con i nuovi sindaci per uniformare i servizi come la domiciliarità, rendere più omogenee Isee, rette e tariffe, migliorare i regolamenti di accesso, favorire la reale integrazione tra servizi sociali e sanitari, ricercare anche a livello locale risorse per adeguare il fondo per la non autosufficienza alle crescenti esigenze dei cittadini. Per quanto riguarda il Comune di Sassuolo e la situazione di Sgp (Società gestione patrimoniale) auspichiamo che con la nuova amministrazione si possa avviare a breve un confronto chiaro e costruttivo per capire – concludono i responsabili sassolesi di Cgil e Cisl – la reale situazione della società e ricercare assieme le possibili soluzioni».
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