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Al via le operazioni di pulizia del laghetto dei Giardini ducali a Modena

Svuotamento dall’acqua, asportazione delle alghe e rimozione di uno strato di melma sul fondo. Sono le caratteristiche della prima parte dell’intervento di pulizia del laghetto dei Giardini ducali a Modena che inizia lunedì 28 luglio. Al termine della prima fase i lavori saranno sospesi per circa un mese, con lo scopo di ossigenare il terreno, dopodiché nei primi giorni di settembre verranno riaperte le paratie per riempire nuovamente il laghetto con l’acqua.
E’ l’agenda dei lavori delineata dai tecnici comunali per un intervento che costerà circa 15 mila euro, compreso lo smaltimento in discarica di alghe e melma. Sull’area dei giochi per i bambini, complessivamente 11, invece, gli interventi sono già stati realizzati nelle scorse settimane.
L’operazione di svuotamento dall’acqua del laghetto, che inizia lunedì 28 luglio, dovrebbe durare tre giorni. In questo periodo saranno recuperati i pesci che verranno trasferiti nel lago rotondo all’interno del parco Amendola, dove è vietata la pesca. “Migreranno” anche alcune anatre che popolano le rive del laghetto, il loro trasferimento è stato deciso per diminuire il carico di deiezioni nell’acqua del lago e sul terreno circostante. La meta è una struttura protetta ai piedi dell’Appennino dove troveranno un habitat favorevole.
Completato lo svuotamento dello specchio d’acqua, le alghe saranno lasciate seccare per alcune settimane. “Sono di forma filamentosa, proliferano velocemente – spiegano i tecnici del Settore Ambiente del Comune – e, nonostante gli studi effettuati e gli interventi realizzati, l’ultimo dei quali nel maggio dell’anno scorso, non si riesce ancora a capire bene come si sviluppano e, soprattutto, come si combattono. Nel laghetto, comunque, non c‘è traccia di inquinanti, le analisi chimiche lo confermano”.
L’ultima fase dell’intervento riguarderà il recupero e lo smaltimento delle alghe e di uno strato di melma dal fondo da parte di tecnici di una ditta appaltatrice. Già nei primi giorni di settembre si ipotizza di aprire le paratie per riempire nuovamente il laghetto. L’acqua utilizzata non proviene dall’acquedotto ma storicamente da una falda profonda trenta metri.

















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