Tre sessioni di gare allo Stadio del nuoto per creare il ranking e determinare i 24 atleti, anzi per meglio dire 24+24 sui 280 atleti di 36 società iscritti, che avrebbero avuto accesso alle finali in mare. La spiaggia del Marano che forse ha tenuto a battesimo il futuro del salvamento, per decretare con la nuova formula sperimentale “IL” campione italiano rescue.
Dalle prove in piscina interessanti prestazioni per Silvia Meschiari e Martina Mazzi con il 2° e 10° posto in classifica seguite al 19° da Eleonora Ferrari quindi tutte qualificate in finale A femminile. Per il settore maschile 2° posto e accesso alla finale A di Daniele Sanna, 34° posizione quindi finale B per Alberto Ughetti.
Le prove al mare con partenza ad handicap, hanno confermato la posizione della Meschiari seconda alle spalle di Chiara Pidello (Marina Militare) nuova campionessa italiana rescue precedendo la rincorsa della piemontese Elena Tetta risalita dal 4° al podio e di Mazzi che ha scalato la classifica fino al 6° posto, mentre Leo Ferrari ha mantenuto la 19ma posizione.
Il tricolore maschile ha visto premiato Daniele Sanna. Nella sfida condotta per tutta la gara con l’atleta delle Fiamme Oro Pinotti è risultata decisiva la squalifica di quest’ultimo per “errore di percorso” praticamente un taglio, nel percorso con tavola. In finale B Ughetti ha guadagnato una posizione risalendo all’8° posto.
Il Campionato prevedeva anche le prove a squadre entrambe vinte dal team Aqvasport Rane Rosse di Meschiari e Sanna. I Nuotatori Modenesi si sono presentati al via in 8a posizione con al primo giro Angela Ferrari nella frazione corsa, Eleonora Ferrari nel frangente e Martina Mazzi con la tavola, per poi lanciarsi nel secondo con Francesca Lami (corsa) poi di nuovo Mazzi stavolta nel frangente e Ferrari con la tavola, guadagnando una posizione e concludere in 7^ posizione.
Per il settore maschile, ovviamente con la stessa sequenza di prove delle donne, Marco Vaccari, Alberto Ughetti, Marco Martinelli, Nicholas Zucchi, Paolo Lucchi e Mattia Cavedoni partendo dall’8° posto hanno chiuso al 9°
Campionato sperimentale chiuso con giudizi contrastanti. La nuova formula ad handicap piace, ma va rivisto il differenziale, il coefficiente che determina il rapporto punti/secondi, perché gli scarti si sono rivelati abbondanti.
Al contrario la finale a squadre, in genere, non è piaciuta solo perchè gli scarti accumulati erano incolmabili rendendo così la gara poco spettacolare, motivo per cui la federazione si è ripromessa di studiare per l’anno prossimo i parametri per renderla più avvincente.