È iniziato il conto alla rovescia per il pagamento della prima rata della TASI – in scadenza a Bologna il 31 luglio – e Confabitare riattizza il fuoco delle polemiche. L’associazione dei proprietari immobiliari guidata da Alberto Zanni ha presentato ricorso al TAR contro il provvedimento così come è stato applicato dal Comune, in quanto “ viola lo spirito della legge che ha introdotto l’imposta e discrimina pesantemente chi ha il solo torto di possedere una casa”.
Spiega Zanni : “ Tasi significa tassa sui servizi indivisibili come illuminazione pubblica, pulizia e asfaltatura delle strade, ecc.., che evidentemente interessano tutti i cittadini, proprietari o inquilini che siano, se nonché a Bologna si è trovato il modo di stangare solo i primi. Il perché è presto detto. Sulle prime case, continua Zanni, viene applicata la Tasi a carico dei proprietari e con l’aliquota massima al 3,3 per mille; sulle seconde case si applica esclusivamente l’IMU anche questa tutta a carico dei proprietari, mentre in quasi tutte le altre città si applica l’IMU ridotta, integrata da una quota di Tasi, e quindi anche gli inquilini concorrono al pagamento dell’imposta”. Morale della favola: sotto le due torri la ( ennesima) stangata sui proprietari è servita. Di qui il ricorso al Tar da parte di Confabitare .“Merola e compagni – tuona Zanni – continuano a trattare i proprietari come un bancomat a cui attingere a piene mani per riempire le esangui casse comunali. Vorrei ricordare , al riguardo che negli ultimi tre anni la pressione fiscale sugli immobili a Bologna è aumentata del 200%. Credo che sia ora di dire basta”.