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Carpi: la settecentesca Villa Bellelli va all’asta

Il complesso di Villa Bellelli va all’asta. Il 14 dicembre prossimo il ‘Casino Bellelli’, in via San Giacomo 39, già villa signorile di campagna delle famiglie Giudici e poi Ferrari, sarà infatti posto all’incanto dall’amministrazione comunale di Carpi con una specifica e innovativa procedura, definita asta condizionata.

Fino al 13 dicembre sarà possibile presentare offerte all’Ufficio del Protocollo generale, in Municipio: il prezzo a base d’asta è stato fissato in 340 mila euro.
Maggiori informazioni sul bando d’asta condizionata potranno essere richieste al Servizio gestione patrimonio immobiliare del Comune, telefono 059 649478, mentre il bando integrale può essere scaricato dalla Rete Civica Carpidiem.

Villa Bellelli rappresenta un notevole esempio, quasi un ‘unicum’ di architettura settecentesca locale. L’edificio si presenta a pianta quadrata su due piani e per tutta l’altezza con un particolarissimo alto portico a cinque campate. Al centro della sottostante loggia, una scala in cotto a due rampe con parapetto in muratura porta al ballatoio che conduce agli ambienti semplici del piano superiore. L’ariosa soluzione spaziale del loggiato richiama quelli più frequenti, anche se molto più nobili, delle ville venete e fa ritenere che l’esecuzione del fabbricato spetti all’architetto Carlo Lugli. Notizie del 1835 ricordano che sul luogo, in origine, esisteva un oratorio dedicato a S. Giacomo. Nel 1976 il Comune acquistò poi dalla famiglia Bellelli un podere che fu poi in parte venduto alla ditta Magneti Marelli per la costruzione di capannoni industriali. Per la restante proprietà, che comprendeva gli edifici (la Villa più un bassocomodo), fu per molto tempo prevista una destinazione (mai attuata) a servizio della zona industriale adiacente. Oggi l’immobile della Villa è inutilizzato e la recente Variante al Piano Regolatore Generale lo destina a edificio residenziale con giardino. Il complesso è stato ritenuto degno di tutela dalla Soprintendenza, che ne ha disposto il vincolo, in quanto “il fabbricato principale rappresenta un tipico esempio di villa padronale della società rurale”.

Il lotto di pertinenza dei fabbricati ha una superficie catastale di 6200 metri quadrati: il fabbricato principale ha invece una superficie commerciale di 423,17 mq suddivisi in 13 vani; il bassocomodo, in parte crollato, di ampie dimensioni, ha caratteristiche costruttive simili a quelle della Villa, seppur più semplici. Vista l’ampia possibilità di destinazione d’uso individuata dal Prg (residenziale abitativo, commerciale, pubblici esercizi, uffici o studi professionali, artigianato di servizio, sedi istituzionali), il valore complessivo di terreno ed edifici è stato fissato in 338mila euro.

















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