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Il fiume Secchia e il suo rapporto con la città: domani per “La notte dell’arte” sassolese

Fiume_SecchiaDomani, venerdì 29 agosto, appuntamento con ‘La notte dell’arte’, cena in ristorante sassolese, a menu e prezzo concordato, assieme all’esperto che a seguire terrà una visita guidata notturna: “Il fiume Secchia e il suo rapporto con la città”.
Programma:
ore 20.00
Cena presso il ristorante Leon d’Oro – via Indipendenza 102 – Sassuolo
Menu
Entrée: I salumi della via Emilia
Primo: Tortelloni di ricotta e spinaci alla vecchia Modena
Secondo: Bianchetto di tacchino all’aceto vecchio di Modena con patate arrosto e insalata
Dessert: Dolce della casa
Vino, acqua e caffè inclusi
Prezzo concordato: € 25,00 a persona
ore 22.00
Visita guidata notturna alla scoperta delle fiume Secchia e del suo rapporto con la città
in una suggestiva cornice notturna
a cura di Luca Silingardi, storico dell’arte
partecipazione libera
ritrovo presso l’ingresso del percorso natura sul fiume, all’altezza di via Muraglie 152, in prossimità della casa di spedizioni “Gazzotti SpA”.
I partecipanti sono invitati a munirsi di torcia elettrica.
Prenotazione obbligatoria per la sola cena presso l’Ufficio Relazioni con il pubblico: 0536 1844801

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“Sassuolo è nata sul fiume. Stando alle versioni oggi più accreditate ha i sassi, i levigati ciottoli del fiume, già nel nome: Sassuolo da Suolo sassoso (perché nata sul greto del Secchia) oppure da Sasso solo (il rilievo ai bordi dell’acqua sul quale fu impiantato il primo nucleo abitato). E non a caso le gemmae del motto “Sic ex murice…” nascono dal monte a tre colli davanti al quale scorre un largo fiume d’acqua azzurrina. Nel corso dei secoli Sassuolo e il suo Secchia si sono lentamente ma significativamente allontanati. E non solo in senso fisico”.
Così iniziava il bel libro Il vino della luna. San Michele, Borgo Venezia, Ancora, Pista: storia e storie tra Secchia, miseria e fantasia, a cura di Francesco Genitoni e Paola Gemelli (Incontri Editrice 2006). Proprio partendo dalle ricerche e dalle testimonianze orali raccolte in quell’occasione, passeggiando di notte lungo il percorso natura, al lume dei lampioni e delle torce elettriche, si raggiungerà il nuovo ponte ciclo-pedonale raccontando la storia di Sassuolo e del suo fiume, degli uomini che hanno vissuto lungo la sua sponda, delle “lotte” per l’acqua tra Modena e Reggio, dei fertili terreni del cosiddetto “Isolario” e dei manufatti idraulici che ne segnavano il percorso, compreso il Canale di Modena. Ma anche dell’abbassamento del suo alveo a causa delle eccessive escavazioni e del suo essere, fino agli anni settanta del Novecento, “il mare di Sassuolo”, per i tanti sassolesi che non potevano permettersi le vacanze al mare vero. Locus amoenus ma anche fonte di reddito per chi vi lavorava o semplicemente si arrangiava per sopravvivere, che con le sue piene faceva paura, ma al quale si andava per procurarsi cibo e legna per scaldarsi, per lavarsi il sabato e fare il bucato il lunedì o semplicemente per divertirsi e per innamorarsi.
Dunque, una suggestiva narrazione notturna e un’imperdibile occasione per scoprire, magari dopo una deliziosa cena a un prezzo straordinario presso il ristorante “Leon d’Oro” di Sassuolo, un altro importante tassello della storia del territorio in compagnia di Luca Silingardi.

















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