La dichiarazione del segretario provinciale Pd di Modena Lucia Bursi sui recenti sviluppi dell’indagine della magistratura sulle spese dei gruppi consiliari in Regione:
«Il Partito democratico è, con i suoi alleati, il motore politico dello sviluppo di una Regione, l’Emilia-Romagna, capace di incontestabili risultati sul piano amministrativo e dei servizi: parliamo di un modello. Oggi il Pd lavora per garantire alla Regione una guida capace di portare l’Emilia-Romagna a risultati nuovamente importanti.
C’è una comunità politica, un insieme di persone, che si riconosce in questo progetto: sono le donne e gli uomini del Partito Democratico, le donne e gli uomini del centrosinistra.
Questo percorso non sarà compromesso da indagini che auspico si chiuderanno, e spero in tempi brevi, certificando la correttezza dell’operato delle persone coinvolte. Questa comunità è fatta di persone ed amministratori onesti e capaci.
La magistratura sta facendo il suo lavoro e compirà gli accertamenti necessari all’indagine: a questo stato di cose credo che ciascuna delle persone toccate possa e debba rispondere con scelte di carattere personale e politico assolutamente insindacabili e che meritano il massimo rispetto.
Un’indagine non è una condanna: Matteo, Stefano e quanti vivono questa situazione sono oggi come ieri pienamente legittimati a svolgere il compito istituzionale al quale sono stati chiamati e a candidarsi ai ruoli che in coscienza sentono di poter ricoprire, dimostrando il proprio valore e mettendo a frutto le proprie idee e quelle della comunità che li sostiene.
Quindi piena fiducia nel lavoro della magistratura e altrettanta piena fiducia nel Pd, nelle sue donne, nei suoi uomini, nella sua classe dirigente e nei suoi amministratori: nella sua capacità di dare alla nostra Regione una guida politica e amministrativa di assoluto valore».