Dall’8 settembre scorso cambiava la “formula” per il calcolo della carne magra per quanto riguarda i suini, parametro che influisce nella definizione del prezzo dei capi ceduti ai macelli. “Doveva quindi essere definita dagli organi ministeriali competenti – segnala il presidente della Cia di Reggio Emilia Antenore Cervi – una nuova ‘equazione di stima’ della carne magra per le carcasse di suino. Un parametro strettamente tecnico, che tuttavia ha un’influenza diretta sul prezzo riconosciuto all’allevatore”.
“Infatti – prosegue Cervi – dal 9 settembre è entrata in vigore la nuova equazione per la classificazione delle carcasse di suino, senza la definizione di tolleranza da mesi richiesta dagli allevatori, ciò ha creato immediatamente scompiglio nel mercato suinicolo, già alle prese con prezzi in altalena costante per le ragioni più disparate”.
“Questa mancanza – afferma il presidente della Cia reggiana – che solo per educazione ci si può limitare a definire ‘incresciosa’, ha avuto immediati riflessi sui conferimenti dei giorni scorsi agli stabilimenti di lavorazione, che hanno applicato il parametro assente a modo loro, causando le giuste proteste dei suinicoltori”.
“Grazie al nostro impegno tuttavia – conclude Cervi – e grazie ai buoni uffici della Regione Emilia Romagna, la situazione confusa è stata superata, con la definizione del parametro di idoneità ,ai fini del disciplinare delle produzioni DOP dei prosciutti. Chiediamo tuttavia agli organismi pubblici maggiore attenzione ai tempi tecnici dei provvedimenti, in un rapporto di reciprocità con il cittadino, che le scadenze le deve sempre rispettare, pena l’applicazione di sanzioni”.