Prendendo spunto dal caso verificatosi a Carpi, ampiamente ripreso dagli organi d’informazione, l’Azienda USL coglie l’occasione per ricordare che la sicurezza della qualità dell’acqua è assicurata da una rete di soggetti che intervengono sia per effettuare monitoraggi e controlli programmati che per gestire situazioni anomale.
Nell’ambito dell’articolata organizzazione dell’Azienda Usl di Modena, è il Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN), che esegue, secondo quanto stabilito dalla legge, i controlli sulla filiera delle acque destinate al consumo (D. Lgs. 31/2001). Il controllo viene effettuato mediante ispezioni programmate sugli impianti e attraverso prelievi di campioni che vengono poi sottoposti ad analisi presso i laboratori dell’ARPA. I campioni sono prelevati sui pozzi di alimentazione ,sulle diverse sezioni delle reti, dall’uscita dei serbatoi di accumulo ai punti terminali, e sottoposti ad analisi chimica e batteriologica. I campioni vengono prelevati da diverse tipologie di utenze: fontane pubbliche, scuole, uffici pubblici, pubblici esercizi, abitazioni private. A questi controlli programmati, si aggiungono quelli straordinari, attivati su richiesta del gestore della rete – responsabile per legge della manutenzione e della campionatura per l’esecuzione dei controlli interni – del Comune interessato o a seguito segnalazioni di cittadini.
In Provincia di Modena risultano censiti oltre 200 acquedotti. Si va dagli impianti di grandi dimensioni come l’acquedotto HERA che serve la città di Modena, fino a piccole reti di montagna a servizio di piccoli agglomerati. La frequenza dei controlli sul singolo acquedotto è tanto maggiore quanto più numerosa è la popolazione servita. In totale nell’intera Azienda USL sono prelevati ogni anno circa 1200 campioni in rete, di cui più di 800 nell’Area Sud (distretti di Sassuolo, Pavullo e Vignola), che è caratterizzata dalla presenza di un grande numero di acquedotti di medie-piccole dimensioni. L’acquedotto di Modena è controllato con circa 120 campioni. Oltre all’attività di prelievo, la vigilanza prevede periodiche ispezioni sui principali impianti per verificarne le condizioni strutturali e funzionali.