“Potrei, optando per una posizione conciliante, classificare l’episodio di ieri sera nella categoria delle naturali espressioni del dibattito democratico, che prevede a volte posizioni trasversali ed apparentemente di rottura.
Sarebbe tuttavia minimizzare la portata di un gesto che, per il momento in cui si colloca ed il modo in cui si è manifestato, assume un significato che va al di là della causa che l’ha provocato.
Credo infatti sia evidente la sproporzione tra la causa (un ordine del giorno sugli armamenti, approvato all’unanimità in altri comuni governati dal centrosinistra) e la reazione di chi, tra i consiglieri di maggioranza, è uscito dall’aula.
La forma fa la sostanza, a volte. In consiglio comunale come in altri luoghi della vita e della politica. Chi ha esperienza, maturità, consapevolezza del ruolo che ricopre dovrebbe sapere che certi gesti, per il modo in cui vengono manifestati, assumono un significato preciso e scatenano effetti e reazioni che bisogna essere in grado di governare. Non credo, in tutta sincerità e per conoscenza diretta, che all’origine della decisione dei consiglieri sia rintracciabile una precisa ed oculata strategia politica di lungo respiro, strategia di cui noi abbiamo oggi bisogno.”