A più di una settimana dal suo esordio, il festival VIE si prepara a vivere un ultimo intenso fine settimana dedicato alla scena contemporanea internazionale. Quattro le novità per la giornata di oggi, tra cui le due prime assolute del Teatro delle Albe e del Teatro Valdoca e una prima nazionale con l’ultimo lavoro di Josef Nadj.
Sul palco del Teatro Storchi, alle ore 21.30, va in scena Paesaggio con fratello rotto, la conclusione di un progetto del Teatro Valdoca durato due anni, interpretato dai giovani attori cresciuti sotto la guida di Cesare Ronconi. Tre paesaggi contemporanei: Fango che diventa luce, Canto di ferro, A chi esita, al centro dei quali sta il fratello rotto, ovvero un’umanità contraddittoria che è ad un tempo vittima e carnefice, “che dà la ferita e la guarigione, che sa la mano tesa e l’offesa”. Con questa trilogia, la compagnia cesenate fotografa la propria visione poetica attuale. Il testo inedito di Mariangela Gualtieri, come sempre ricco di evocazioni, visioni, esortazioni, nasce dal vivo delle prove e si lascia guidare dalla forza visionaria della regia.
Il Teatro delle Passioni ospita alle ore 21 l’ultimo lavoro di Josef Nadj, Last Landscape. Il sottotitolo recita autoritratto davanti a un paesaggio, un paesaggio reale che si trova a qualche chilometro da Kanjiza, sua città natale, un luogo in mezzo all’Europa centrale, ai confini tra Oriente e Occidente che, per oscure ragioni legate certamente alla storia, si chiama ‘l’angolo delle tempeste’. Creato in duo e in corrispondenza intima con il percussionista Vladimir Tarasov, Last Landscape esprime ‘lo spirito di un luogo’, l’eco intimo di un ritorno alle origini.
Fra i gruppi più innovativi della generazione teatrale anni ’90, nati e cresciuti a Rimini, i Motus saranno all’Ex Manifattura Tabacchi, con ingresso in via S.Orsola 78 (alle ore 19.30 con replica alle 23). Piccoli episodi di fascismo quotidiano è liberamente ispirato al testo del regista tedesco Fassbinder Pre-paradise sorry now (1969), attraversato e poi dissolto in uno spettacolo firmato da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, che ne conserva tracce, macerie, dopo un percorso nomade di laboratori e residenze. “In tutta l’opera di Fassbinder si percepiscono gli echi dei bombardamenti della seconda guerra mondiale” spiegano Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, “che risuonano nelle macerie del muro di Berlino e si propagano con il fragore delle Torri gemelle: il crollo che tutti abbiamo visto in tempo reale. In tv. Questo fragore sarà al centro di tutto il lavoro che andiamo ad inaugurare. Un rumore indistinto da cui ogni tanto giunge il frammento di qualche melodia, di qualche canzonetta suonata da un vecchio giradischi…”
Marco Martinelli e quattro giovani attori del Teatro delle Albe porteranno alla Biblioteca d’Arte Poletti al Palazzo dei Musei una lettura pubblica da La Canzone degli F.P. e degli I.M. di Elsa Morante. Felici pochi e infelici molti: i primi vivono secondo una logica di poesia e bellezza, i secondi sono le grandi masse orientate solo a produrre e consumare. In scena il testo della Morante diventa lo sproloquio di un “pazzariello” in frac inseguito da un medico e due infermieri, in uno spettacolo che poetico e filosofico allo stesso tempo.
Replicano We are all Marlene Dietrich FOR alle 18.30 al Cinema Principe, L’alba di un torturatore alle 18.30 all’Ex Manifattura Tabacchi, I fiori del tè alla Sala ex poste di Carpi (ore 18 e 21) e Mariages in Piazza dei Contrari a Vignola, a partire dalle 18.30.
Info e prenotazioni: 059.2032993