Non si potrà cacciare nell’area di 400 ettari che si estende quasi interamente nel territorio di Castenaso e una piccola parte di quello di San Lazzaro, oggetto di polemiche nei giorni scorsi. Lo ha deciso la Provincia.
“Nell’istituire le Zone di Ripopolamento e Cattura (ZRC) per l’attuale stagione venatoria – sottolinea l’assessore provinciale alla Pianificazione Faunistica Gabriella Montera – abbiamo revocato quella relativa al territorio di Castenaso e San Lazzaro, perchè mancava la prevista adesione del 60% dei proprietari o conduttori agricoli. Ma per evitare che un’area destinata per decenni alla tutela della fauna selvatica perdesse la propria funzione e considerando le trasformazioni urbanistiche intervenute negli ultimi anni, la Provincia ha istituito un’area di rifugio al posto della vecchia ZRC. In questo modo si preserva la fauna selvatica e contemporaneamente si avvia un nuovo processo partecipato con il coinvolgimento dell’ATC e dei Comuni interessati per restituire una zona di ripopolamento e cattura dai confini coerenti con il nuovo assetto urbanistico”.
Dopo la pre-apertura del 31 agosto, limitata alla caccia da appostamento alla selvaggina migratoria, domenica 21 settembre apre ufficialmente la stagione di caccia nelle forme più tradizionali: quella alla fauna stanziale (in particolare lepri, fagiani, pernici rosse, starne) e quella alle specie migratorie consentite dal calendario venatorio regionale (tra cui colombacci, folaghe, porciglioni, codoni, pavoncelle, cesene, tordi bottaccio, tordi sassello).
Sono circa 5.671 gli appassionati bolognesi che, a tutt’oggi, hanno ritirato il tesserino venatorio, oltre 400 in meno rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso, confermando il trend negativo della categoria di questi ultimi anni. Nella provincia di Bologna ai cacciatori bolognesi si aggiungeranno poco più di 2 mila cacciatori (mille in meno rispetto a un anno fa) provenienti da altre province e da fuori regione (mille e cento gli extra provinciali e altri mille gli extra regionali).
Nei primi 15 giorni l’attività sarà limitata a giornate fisse (giovedì e domenica) e solo al mattino (dall’alba alle ore 13). Al pomeriggio, e fino al tramonto, la caccia sarà riservata ai falconieri. Da ottobre sarà invece possibile usufruire di tre giornate settimanali a scelta e si potrà cacciare per l’intera giornata, dall’alba al tramonto.
Per le altre specie, invece, il calendario venatorio, consultabile sul sito www.provincia.bologna.it/cacciapesca, prevede periodi differenziati: ad esempio, per i cinghiali la caccia di selezione è iniziata in aprile e quella collettiva partirà in ottobre, mentre per i caprioli l’attività è partita in giugno e prosegue a periodi alterni fino a metà marzo come pure per gli altri cervidi (cervo e daino). Sono previsti per tutte le specie limiti ben precisi sul numero di animali che è possibile abbattere da parte di ciascun cacciatore.
Vigileranno sul rispetto di tutte le regole la Polizia provinciale e i numerosi volontari autorizzati a svolgere le funzioni di guardie giurate.