La ciclo-pedonale vezzanese si arricchisce di un nuovo importante tratto.
Sono infatti iniziati i lavori per la realizzazione di una nuova via ciclabile che collega il ponte di Via Togliatti con la zona di Via Vendina: percorso di connessione con le ciclo-pedonali Albinetane, il sistema viario di Reggio Emilia e la ciclo-pedonale Matildica di Vezzano che da via Togliatti giunge all’Ecoparco, zona di partenza del sistema sentieristico dell’Appennino.
“Questo tratto permetterà a tutto il quartiere di Sant’Antonio di raggiungere il centro in sicurezza. Penso soprattutto ai bambini ed anziani – ha dichiarato il Sindaco Mauro Bigi. – E’ importante sottolineare come questo sia comunque un ‘tratto’ all’interno di un progetto più vasto qual è la ‘Ciclo-via provinciale Matildica-Canossa’ denominata RE02. Tra gli obiettivi di questa Amministrazione vi è la consapevolezza che un volano per il nostro territorio è la possibilità di interconnettersi con gli altri territori, in particolare Reggio Emilia. La ciclo-pedonale è lo strumento per attirare, dalla città ma anche da più lontano, un vero e proprio flusso di persone che poi sul nostro territorio possa usufruire dei servizi presenti”.
L’intervento, su progetto dello Studio Cervi in collaborazione con l’Ufficio Tecnico Comunale, prevede la realizzazione di percorso ciclo-pedonale, della lunghezza di oltre un chilometro, comprensivo di sottofondo e pavimentazioni in calcestre e triplo-strato, materiali concordati con la Soprintendenza di Bologna.
L’opera sarà completata da palizzate in legno, poste in opera in sintonia con quelle esistenti negli altri tracciati vezzanesi, nonché dall’adeguamento dell’impianto d’illuminazione pubblica e segnaletica ambientale e direzionale.
“Il contatto con la natura gioca un ruolo importantissimo nella vita di tutti noi; infatti fa parte della natura umana provare un senso di appartenenza e di profonda affinità con il paesaggio che ci circonda – ha dichiarato l’Assessore all’Ambiente Sandra Leoni. – Sperimentiamo quanto sia naturale sentirci parte di quei luoghi che camminando si muovono con noi e continuiamo a ritrovare, anche da adulti, ogni qual volta ne sentiamo l’esigenza, la capacità di distrarci e perderci così come facevamo da bambini”.