Nell’ultima seduta del Consiglio comunale di Carpi di giovedì 27 ottobre, sono state discusse tre interrogazioni.
La prima quella di Leda Tirelli (An), sull’acqua che sgorga dai rubinetti cittadini: “spesso è di colore più intenso del solito, i filtri sono da pulire ogni tre-quattro giorni e ostruiti da sabbia e sassolini e la stessa cosa – si legge nel documento dell’esponente di Alleanza Nazionale – si vede sul fondo delle pentole: l’acqua bollendo perde limpidità e trasparenza, con un nauseante odore di ammoniaca”.
L’assessore all’Ambiente Mirco Arletti le ha risposto leggendo una lettera di Aimag spa, che ricordando come viene svolta la campagna di controlli sull’acqua distribuita sia da parte della società di servizi ambientali che dell’Azienda Usl sottolineava come “tutte le analisi svolte indicano una completa e costante rispondenza dell’acqua ai requisiti di qualità stabiliti dalla legge mentre le caratteristiche chimiche dell’acqua sono quelle tipiche della zona, ad alto contenuto di sali e ad elevata durezza. Non è mai stata riscontrata poi dal 1990 ad oggi traccia di ammoniaca. Da un punto di vista batteriologico sono assenti microrganismi indicatori di inquinamento e microrganismi patogeni. Inoltre l’acqua prelevata dal campo pozzi di Rubiera – conclude la lettera – non subisce alcun processo di potabilizzazione ed è addizionata di basse quantità di biossido di cloro”. “Tra l’altro – ha chiosato Arletti – i dati dell’acqua distribuita da Aimag se raffrontati con quelli di Meta mostrano come il valore medio di nitrati presenti sia da noi più basso”.
Leda Tirelli ha replicato che i suoi interventi sono sempre fatti in base alle richieste che le pervengono. “Non sono un chimico – ha detto – ma se l’acqua apparisse diversa sarebbe un bel servizio reso ai cittadini”.
L’assessore all’Ambiente le ha allora risposto che la patina bianca calcarea che l’acqua lascia nelle pentole non è indice di non potabilità. “Io uso sempre l’acqua potabile, basta lasciarla decantare per mezz’ora, è buona come quella del supermercato e costa mille volte meno, senza la produzione di bottiglie di plastica. Forse – ha concluso – il problema sollevato è dovuto a disfunzioni nelle tubazioni domestiche”.
Cesare Galantini (Ds) ha poi domandato in aula all’amministrazione come intende attivarsi per rispondere alla raccolta di firme dei cittadini della località Gruppo, che chiedono l’estensione della rete del gas metano.
Sempre l’assessore Arletti ha risposto di avere avuto conferma da Aimag che il costo di questo intervento a favore della piccola comunità di Gruppo sarebbe di circa 300 mila euro, per un’utenza stimata di 20-25 residenti. “Difficile riuscire a dare una risposta, il Comune punta soprattutto a dotare di acqua potabile e fognature le case sparse: per il gas si potrebbe però creare una sorta di consorzio per fare un unico contratto di fornitura di bomboloni per il Gpl con Aimag. Mi prendo l’impegno ad incontrare i cittadini della zona – ha concluso – per studiare una soluzione”.
Infine l’assessore al Personale C.Alberto D’Addese ha risposto ad un’interrogazione di Luca Ghelfi (Udc) sull’assegnazione di incarichi professionali esterni da parte dell’amministrazione, per quali costi, in quali settori e con quali criteri.
D’Addese ha spiegato che per i progetti da realizzare con affidamento all’esterno di incarichi professionali si dovrà attendere l’approvazione del Piano investimenti; che dal 2004 ad oggi i costi affrontati per questi incarichi sono ammontati a 564mila euro e che all’esterno sono stati affidati solo incarichi di progettazione esecutiva. “La nostra volontà è quella di mantenere all’interno la progettazione, affidando a professionisti esterni solo opere specialistiche per le quali non abbiamo in Comune professionalità adeguate – ha spiegato D’Addese – mentre gli affidamenti avvengono sulla base dei curriculum presentati e seguendo criteri generali di rotazione”.