“No alla concorrenza sleale di chi, trincerandosi dietro il paravento di circolo privato danneggia le imprese corrette. Queste attività che organizzano intrattenimenti di tipo commerciale senza riscontri fiscali e spesso destinate anche ai non soci, esercitano di fatto la professione di ristoratore o di pubblico esercizio senza averne i titoli. Ciò costituisce una vera e propria concorrenza sleale rispetto alle imprese vere che pagano regolarmente tasse e tributi”.
Così esordisce la nota di Rete Imprese di Castelfranco Emilia (che riunisce Lapam Confartigianato, Confcommercio Fam, Cna e Confesercenti) in merito alla concorrenza sleale che viene esercitata nei confronti di ristoranti e pubblici esercizi. “Noi siamo per la legalità, in tutti i campi, e potremmo aggiungere a quello già citato gli esempi di centri estetici, parrucchiere, giardinieri… Come imprenditori sappiamo bene quanto sia difficile portare avanti una impresa in modo corretto, seguendo gli adempimenti burocratici e quelli fiscali. Non possiamo però accettare che vi sia chi, appunto dietro un paravento, fa concorrenza senza seguire i parametri a cui siamo sottoposti. Chiederemo nei prossimi giorni un incontro e un confronto serio all’amministrazione comunale su questi temi – prosegue Rete Imprese di Castelfranco – è infatti opportuno porre un freno a comportamenti scorretti che mettono in crisi le imprese regolari. Il problema della concorrenza sleale – concludono Cna, Confesercenti, Confcommerio e Lapam Confartigianato – come anche quello della contraffazione, è stato sottoposto sia al Prefetto che al Questore che alla Guardia di Finanza in recenti incontri, da cui poi è partita una azione di controllo diffuso che ha portato alla chiusura di diversi circoli non in regola con le normative vigenti”.