L’acquisizione del voto e la crescita della scolarizzazione all’inizio del ‘900 nelle province italiane saranno l’oggetto del nuovo incontro del ciclo di seminari di Economia Politica promosso dal Dipartimento di Economia Marco Biagi dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.
Il nuovo appuntamento si terrà martedì 28 ottobre 2014 alle ore 14.15 presso l’Aula Seminari del Dipartimento di Economia Marco Biagi (via Berengario 51 – ala ovest) a Modena. In cattedra Gabriele Cappelli, giovane ricercatore all’ Università di Tuebingen (Germania) che approfondirà il tema “One size didn’t fit all: the role of electoral franchise and fiscal capacity in the rise of schooling for all: Italy’s provinces, c. 1871 – 1911” ovvero “Una taglia unica per diverse misure? Decentramento, elettorato amministrativo, fiscal capacity e lo sviluppo della scuola elementare nelle province italiane, c. 1871 – 1911”.
“Tra la fine del XIX secolo e l’inizio del ventesimo – afferma Gabriele Cappelli dell’Università di Tuebingen – le regioni italiane hanno sperimentato diversi tassi di accumulazione di capitale umano. Anche se le regioni meridionali partirono molto svantaggiate al momento dell’unificazione del paese nel 1861, si svilupparono a un ritmo molto lento nonostante un notevole divario regionale in materia di istruzione. Mentre le ipotesi proposte dalla letteratura si sono concentrate sul ruolo svolto dalla capacità fiscale, questo studio getta nuova luce sugli effetti che l’acquisizione del diritto di voto ha avuto sulla crescita della scolarizzazione. La presenza di grandi disparità regionali in elettorato locale è confermata dai dati. Tuttavia, il rapporto tra diritto di voto, l’intensità delle imposte dirette locali e la capacità fiscale municipale è debole. Inoltre, se l’impatto di questi fattori viene analizzato separatamente attraverso una serie di modelli econometrici, la capacità fiscale si distingue come la determinante più significativa dei divari in istruzione tra le varie province italiane. Contro le recenti ipotesi proposte in letteratura, questi risultati mostrano che la diversa distribuzione di voce politica, all’interno dei Comuni italiani, non ha determinato la persistenza di disuguaglianze regionali in scolarizzazione nel lungo periodo: sembra infatti che sia stato il sistema di istruzione nazionale italiano che ha rallentato lo sviluppo del capitale umano nelle zone rurali e nelle regioni meridionali, con costi enormi in termini di prospettive future per la crescita economica e lo sviluppo umano”.
L’appuntamento si terrà in lingua inglese.