Appennino reggiano davvero ‘capitale della Protezione civile’ nel week-end, con due importanti appuntamenti. Sabato al Castello di Sarzano a Casina si è tenuto un importante momento di riflessione tra i vertici della Protezione civile regionale e provinciali con amministratori pubblici, a partire dai sindaci, e operatori.
Dopo il saluto del sindaco di Casina Gian Franco Rinaldi, promotore dell’iniziativa conm l’assessore Albert Ferrari, il direttore dell’Agenzia regionale di Protezione civile, Maurizio Mainetti, ha esordito sottolineando come “anche la capacità di governo contribuisca a rendere un territorio più o meno vulnerabile”. Dopo aver ricordato come, purtroppo, in Italia i sistemi regionali di Protezione civile siano in pratica ognuno diverso dall’altro, Mainetti ha evidenziato la validità del sistema emiliano-romagnolo, senza nascondere i problemi, a partire dal fatto che “il decreto-legge del 2012 ha ridotto in maniera significativa la capacità d’intervento del Dipartimento nazionale, ma che non tutti i Comuni, inevitabilmente, hanno risorse e mezzi per dotarsi di una struttura adeguata”. Diventa allora fondamentale, ha detto, “utilizzare le Unioni comunali, non disperdere il prezioso lavoro svolto finora dalle Province, che continueranno ad operare come hanno fatto finora nell’attesa che la prossima assemblea legislativa regionale decida in materia, e valorizzare sempre più il volontariato organizzato, che è fondamentale e per il quale speriamo di poter aumentare i fondi che ultimamente sono stati quasi dimezzati”. Altra buona notizia anticipata dal direttore regionale, i circa 7 milioni di euro in arrivo dalla Regione per le ultime emergenze-frane, “con le prime case distrutte che avranno probabilmente la priorità”, ha spiegato Mainetti sottolineando anche l’importanza di “informare i cittadini in maniera chiara e costante, perché questo consente loro di prepararsi e di sapere cosa la comunità può fare per lui”.
Sugli aspetti informativi e comunicativi si è soffermata pure la responsabile della Protezione civile della Provincia di Reggio Emilia, Federica Manenti, per la quale “la chiarezza di linguaggio è fondamentale nel sistema di allertamento, e il codice colore in questo senso può aiutare”. “Nella nostra provincia tutti i Comuni hanno un Piano di protezione civile, e questo è un dato d’eccellenza a livello nazionale, ma è innegabile che alcuni siano datati o comunque migliorabili”, ha aggiunto Manenti affermando che “i Comuni virtuosi devono usare anche il web e i social media per comunicare in maniera chiara, tempestiva e corretta con i cittadini”.
Dopo l’intervento del presidente del Coordinamento delle organizzazioni di volontariato, Volmer Bonini, che ha invitato i sindaci “a non tenere i Piani comunali di Protezione civile nei cassetti, ma a farli conoscere ai cittadini”, a concludere i lavori è stato il nuovo presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, per il quale “la Protezione civile deve rimanere in capo alle Province, perché quello che nel nostro Paese ha dimostrato di funzionare non deve essere riformato e tanto meno eliminato, così come le Unioni dei Comuni devono essere altri attori importanti in materia, insieme al volontariato che rappresenta una risorsa formidabile e importantissima”. “Il governo deve però aprire spazi di capacità di spesa a favore degli locali per la Protezione civile e per la sicurezza del territorio”, ha aggiunto il presidente Manghi, sottolineando a sua volta l’”importanza dei Piani comunali, che se non sono uno strumento vivo e immediatamente attivabile rischiano di essere semplici scatole vuote, e della comunicazione, a partire dai social, per informare, ma anche per sensibilizzare i giovani”.
Domenica mattina, invece, nelle aree circostanti la Pietra di Bismantova oltre 70 tra volontari e forze preposte all’attività di ricerca e soccorso si sono dati appuntamento per l’esercitazione pratica conclusiva del Corso di specializzazione per ricerca persone in ambiente non ostile. Organizzato nell’ambito della “Scuola permanente di formazione di Protezione civile provinciale” dalla Provincia di Reggio Emilia e dal Coordinamento delle organizzazioni di volontariato prociv, il corso ha formato circa 60 volontari ora in grado di supportare le Prefetture, titolari della materia, affiancando nelle ricerche forze dell’ordine, vigili del fuoco, Soccorso alpino, Forestale e 118, anche sulla base dello specifico Protocollo operativo approvato lo scorso anno dal prefetto di Reggio Emilia insieme ad enti e strutture operative.
L’esercitazione conclusiva di domenica, apertasi con il saluto dell’assessore del Comune di Castelnovo Monti Silvio Bertucci, si è svolta con il supporto prezioso del Comando provinciale dei Vigili del fuoco, coordinati dallo stesso comandante Salvatore Demma e, sul posto, dal responsabile delle operazioni di soccorso Tiziano Rossi e gli esperti speleo-sommozzatori Stefano Bedogni e Francesco Ovi. Presenti anche il Soccorso Alpino che – con diversi operatori coordinati da Luca Pezzi e con due mezzi – ha predisposto un vero e proprio posto di comando avanzato; il Corpo forestale dello Stato con i coordinatori Giuliano Savelli e Ernesto Crescenzi; il responsabile per le emergenze del Coordinamento delle organizzazioni di volontariato Marcello Margini con Luca Sinisgalli della struttura Radiocomunicazioni e la Croce verde di Castelnovo Monti.
Al corso, che ha avuto come tutor il comandante della Polizia municipale Val Tassobbio Corrado Bernardi, volontario esperto e alpino, hanno partecipato ben 56 associati di Protezione civile appartenenti ad Associazione nazionale Alpini, Gruppo comunale Carpineti, AiutAppennin, Antennamica, Città del Tricolore, Croce verde di Castelnovo Monti, di Villa Minozzo e Castelnovo Sotto, I Custodi della montagna, I Ragazzi del Po, Icaro, Il Campanone, Legambiente e Val D’Enza Radiocomunicazioni.