“Si tagliano i trasferimenti e, puntualmente, comincia a serpeggiare l’idea che a ripianare il bilancio ci penseranno le imprese. Se l’obiettivo del Comune di Modena è quello di ‘passare al bancomat’, allora vuol dire che si continua a non capire cosa sta accadendo. Per essere chiarissimi: l’equazione tagli dallo Stato = maggiori tasse locali per cittadini e imprese non è più sostenibile”.
Rete Imprese Italia della città di Modena, che racchiude Lapam Confartigianato, Confesercenti, Confcommercio e Cna, commenta le prese di posizione dell’amministrazione comunale in merito al possibile taglio di 12 milioni di euro di trasferimenti, che si potrebbe trasformare nell’ennesima stangata fiscale su cittadini e imprese: “Apprendiamo che l’amministrazione comunale mette le mani avanti nei confronti di una legge di stabilità, le cui ricadute sugli Enti locali potrebbero essere pesanti – sottolinea Rete Imprese -. Fin da ora desideriamo chiarire che sarebbe inaccettabile l’idea di scaricare sull’aumento della fiscalità locale i mancati trasferimenti dello Stato”.
“Continuiamo a ritenere – prosegue la nota di Rete Imprese – che esistano ancora margini di intervento per recuperare efficienza nella gestione della macchina comunale, favorendo ad esempio, in un’ottica di area vasta, quei processi di integrazione nei servizi (dalla scuola, all’urbanistica, ai lavori pubblici, alla viabilità, ai servizi anagrafici, fino alla polizia municipale) che nel medio termine potrebbero portare a ulteriore risparmi di costi a vantaggio di una maggiore efficacia nell’azione amministrativa”.
Per Cna, Confcommercio, Confesercenti e Lapam Confartigianato della città di Modena, dunque, è possibile agire sulla spesa, più che su nuove entrate che andrebbero a gravare su aziende già allo stremo delle forze: “D’altro canto – afferma Rete Imprese – una più puntuale applicazione della legge sul federalismo fiscale ci porterebbe a ridurre l’impegno del Comune di Modena su alcune attività (pensiamo allo sport e, in parte, alla cultura) che porterebbero a risparmi significativi nel bilancio. E’ evidente che innescare questi processi significa esplorare, come ancora non è stato fatto compiutamente, la via della sussidiarietà, perché su taluni ambiti, come ad esempio quello dei servizi scolastici, si generi una reale sinergia tra pubblico e privato”.
Per finire Rete Imprese Modena fa alcune richieste precise all’amministrazione comunale modenese: “Vogliamo da una parte confermare il nostro impegno per una ulteriore riduzione del peso dell’IMU sui beni strumentali delle imprese e per una revisione del calcolo della TARI; d’altro canto sollecitiamo un incontro urgente con il Comune di Modena per evitare di dover apprendere dai media locali rincari di aliquote, tariffe e imposte”.