A seguito dei minori trasferimenti da parte del Governo centrale alle Regioni ed agli Enti Locali e delle “voci” che circolano in Regione di prevedere per il TPL tagli pari a 30-35 milioni (di cui circa 25 milioni per il servizio su gomma e circa 10 milioni per il servizio ferroviario), Giuliano ZIGNANI, segretario generale della UIL Emilia Romagna, in una nota congiunta con Maurizio LAGO, segretario generale della UILTrasporti Emilia Romagna dichiara che occorre che si stabiliscono degli indirizzi su cui intervenire per far fronte ai minor gettiti.
I due segretari, confederale e di categoria, trovano sbagliato fissare che i tagli verranno effettuati in maniera lineare su capitoli di spesa che riguardano i servizi indispensabili per i cittadini, come quello della mobilità, senza prevedere prima azioni come l’eliminazione degli sprechi nella gestione pubblica.
Se ciò non fosse realizzato e si procedesse a tagliare indistintamente , continuano i due segretari, questo potrebbe comportare ad esempio per la T>PER 10-12 milioni di euro in meno che si tradurrebbero in circa 3 milioni di chilometri in meno di servizi e 120 persone senza occupazione.
Con questo si avrebbe un effetto depressivo depotenziando e rallentando i processi di migliorare l’efficienza e di industrializzazione del settore che invece ha bisogno di maggiori risorse da investire nell’ammodernamento del parco mezzi e delle infrastrutture.
Se poi le scelte dovessero andare verso un aumento generalizzato delle tariffe – chiosano i sindacalisti della UIL- senza prevedere una gradualità che tenga conto di criteri meritocratici andando a colpire unicamente le classi meno più disagiate, come gli anziani e gli studenti, allora si vuole continuare a far pagare ai soliti noti; i nostri canditati alla regione debbano chiarire se intendono percorrere questa strada.
In conclusione- i due segretari ribadiscono che – presentare funzionante il trasporto pubblico locale è una azione di politica economica e industriale, in quanto oltre ad essere un servizio indispensabile per le fasce più deboli della popolazione, che sono maggiormente colpite dalla crisi in atto, non si garantirebbe il diritto alla mobilità previsto costituzionalmente ; inoltre si indurrebbero le famiglie ad utilizzare i mezzi privati con un ulteriore aggravio delle loro spese.
Pertanto la UIL Emilia Romagna chiede ai candidati al governo della Regione di esporre le loro proposte su come intendono far fronte ai minori gettiti derivanti dalla legge di stabilità.