Buone notizie per le famiglie bolognesi che hanno difficoltà a fare quadrare i conti sulla casa. Il Comune di Bologna nel 2014 mette in campo una serie di interventi per la riduzione del disagio abitativo di coloro che dimorano in alloggi in locazione: circa 3 milioni di euro tra risorse comunali, regionali e statali.
Gli interventi in campo sono due: il bando per circa 2 milioni di euro per contributi economici del Fondo nazionale locazioni per single e famiglie in affitto; i circa 800.000 euro di contributi economici per single e famiglie in affitto colpite da morosità incolpevole per problemi di perdita di lavoro o simili, che rientrano nel protocollo antisfratti siglato con la Prefettura.
Il contributo del Fondo nazionale locazioni (http://www.comune.bologna.it/contributo-affitto) è rivolto a single e famiglie intestatarie di un contratto d’affitto registrato o godimento di alloggio, con ISEE inferiore a 17.154 euro. Non devono essere assegnatarie di un alloggio ERP o proprietarie di altri alloggi, non devono beneficiare di contributi per l’emergenza abitativa o per morosità incolpevole.
La domanda va presentata dal 22 ottobre al 28 novembre esclusivamente con moduli cartacei del Comune di Bologna, consegnata tramite gli sportelli delle associazioni sindacali convenzionate o tramite raccomandata a/r. Il contributo non può superare il 50% del canone annuo.
Il contributo “morosità incolpevole” rientra nel protocollo d’intesa promosso dalla Prefettura di Bologna tra Tribunale di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Provincia di Bologna e Comuni dell’area metropolitana, sindacati e associazioni di proprietari ed inquilini, Istituti di credito e Fondazioni bancarie.
Tra i requisiti per accedere al contributo single e famiglie devono avere un ISEE non superiore a 26.000 euro e devono essere coinvolti da un procedimento di intimazione di sfratto per morosità per la quale non sia ancora intervenuto il provvedimento di convalida o per cui è intervenuta la convalida ma non sia ancora effettuata l’esecuzione. L’importo massimo della morosità non deve superare gli 11.500 euro per i comuni alta tensione abitativa, e i 5.500 euro per gli altri comuni. Il contributo massimo è di 8.000 euro per i comuni ad alta densità abitativa e di 2.000 per gli altri comuni.
Devono inoltre potere essere in grado di documentare la diminuzione reddituale che ha portato alla morosità dovuta, come la perdita del lavoro per licenziamento, la riduzione dell’orario di lavoro, la cassa integrazione ordinaria o straordinaria che limiti notevolmente la capacità reddituale, il mancato rinnovo di contratti a termine di lavoro atipici, la cessazioni di attività libero-professionali o di imprese registrate, derivanti da cause di forza maggiore o da perdita di avviamento in misura consistente, malattia grave, infortunio e altro.