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Sei un abbonato annuale Tper? Piccolo omaggio in occasione della presentazione del volume “Le arzille vecchiette dell’autobus 21”

Minerva Edizioni e Tper Trasporto Passeggeri Emilia-Romagna hanno il piacere di presentare il volume “Le arzille vecchiette dell’autobus 21”. Il libro, scritto da Cira Santoro , responsabile del Teatro Comunale di Casalecchio di Reno e autrice del simpatico blog www.learzillevecchiette.com, racconta il microcosmo dell’autobus in divertenti storie raccolte sulla nostra linea 21.

La prima presentazione del volume, in programma giovedì 27 novembre alle ore 17.30 presso il Circolo “G. Dozza” in Via San Felice 11/e, sarà anticipata da una simpatica iniziativa dedicata agli abbonati annuali viaggiatori dell’autobus 21: per recarsi al Circolo “G. Dozza” la presidente di Tper Giuseppina Gualtieri, l’editore Roberto Mugavero e l’autrice Cira Santoro saliranno a bordo in Piazza dell’Unità (corsa delle ore 17.05), direzione fermata Via Marconi (ore 17.17), e doneranno a tutti i possessori di abbonamento annuale un gradito omaggio.

Durante la presentazione – a fare gli onori di casa il presidente del Circolo “G. Dozza” Davide Capelli; moderatrice Silvia Mei – saranno poi lette dall’attrice Marinella Manicardi alcune delle tante storie raccontate da Cira Santoro nel suo libro. Perché alle arzille vecchiette non sfugge nulla: redarguiscono chi guida, commentano i fatti del giorno, osservano chi sale e chi scende con ferocia e disincanto.

“Le arzille vecchiette dell’autobus 21” andrebbe portato con sé e letto su qualunque autobus di qualunque città italiana, così da riconoscere i personaggi, le situazioni e guardarli con gli occhi delle arzille vecchiette, per non arrabbiarsi e anzi riderci sopra.

 

Cira Santoro

Nata e cresciuta fino a diciotto anni a Grottaglie, in provincia di Taranto, è arrivata a Bologna nel 1985 per iscriversi a Lettere Moderne, dove si è laureata con una tesi su una sua grande passione: il teatro. Nella sua vita ha viaggiato tanto: è passata dalla Puglia a Siviglia, per poi giungere fino a Sarajevo, mantenendo però sempre la residenza a Bologna, diventata nel frattempo la sua città adottiva. Tra un viaggio sull’autobus e l’altro, si occupa di teatro

 

 

















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