Terzi in Italia per qualità della vita. È questa la posizione che il quotidiano economico finanziario Il Sole 24 Ore, assegna quest’anno a Modena e al suo territorio e che rispetto al 2013, spicca per il balzo in avanti di ben 10 punti. “Non possiamo che rallegrarci – commenta Confesercenti Modena – di un dato così lusinghiero. A maggior ragione guardandolo alla luce anche delle posizioni raggiunte dalle altre realtà emiliano romagnole, che permettono alla nostra regione di collocarsi addirittura ai primi posti per qualità della vita complessiva. Ma, non si può prescindere dal riflettere sui dati relativi a lavoro ed occupazione per i quali la realtà modenese, non si limita a manifestare difficoltà quanto una vera e propria perdita di terreno se rapportata ad altri territori regionali”.
Quel che salta all’occhio non è solo il ‘3° posto’ in sé, quanto quello che esprime questo risultato: ovvero la ricchezza vera del territorio. Che affonda le radici nell’operosità dei suoi abitanti, nel tessuto imprenditoriale e nelle politiche che hanno creato le condizioni per uno sviluppo coeso e socialmente giusto, secondo Confesercenti. “La realtà modenese è prima nel benessere con un dato migliorativo rispetto al 2013, 11esima sul versante occupazionale (in peggioramento rispetto alla precedente rilevazione), 17esima in salute e ambiente.”
“Le dolenti note iniziano quando si focalizza l’attenzione sull’ordine pubblico, dove la 58 esima posizione, seppur in miglioramento guardando al 2013, è ben lontana dalla prime. Ed è espressione di quanto in tema di sicurezza il territorio continua a manifestare carenze che nonostante il forte impegno delle forze dell’ordine e dei sistemi di prevenzione passivi si riesce solo in parte a sopperire. Ma è anche un’altra voce che desta la nostra preoccupazione, ed è quella relativa ad Affari e Lavoro in cui Modena risulta ben dietro da Ravenna e Reggio Emilia (la prima, quest’ultima nella rilevazione del Sole 24Ore). Reggio infatti pare mostrare un dinamismo complessivo maggiore negli investimenti, nell’export e nella presenza di giovani imprenditori. Segnali che offrono l’idea di una realtà più aperta all’innovazione e più proiettata al futuro. Pensiamo che occorra riflettere e seriamente su questi aspetti – sottolinea Confesercenti – perché sarà proprio su di essi che si misureranno nei prossimi mesi le politiche pubbliche degli amministratori locali e la loro capacità di rilanciare una provincia che proprio sul versante dell’innovazione e della propria vocazione imprenditoriale deve recuperare terreno”.
“L’ultima osservazione è quella relativa al tempo libero in cui Modena ha raggiunto la 25esima posizione: un dato positivo, perché in miglioramento rispetto al 2013. Macchiato però da quello relativo alla ristorazione dove ci si ferma al 65esimo posto (parte bassa della classifica). È la riconferma di un settore che sul nostro territorio continua ad essere in sofferenza, se consideriamo oltretutto che al 30 settembre 2014 le attività di ristorazione cessate in tutta la provincia di Modena sono state 209”, conclude Confesercenti.