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La querelle sull’uso della Palazzina Vigarani. Rete Imprese: “Una polemica sterile per un’iniziativa di durata limitata ed utile a tutto il territorio”

“Una polemica sterile quella nata a proposito dell’utilizzazione della palazzina Vigarani per le iniziative legate a Expo 2015. Innanzitutto perché non si capisce questa contrapposizione tra cultura ed enogastronomia, come se si trattasse di due ambiti necessariamente alternativi tra di loro. Ed è un peccato, perché si sarebbe potuto andare oltre le polemiche ad esempio allestendo mostre artistiche legate all’alimentazione e individuare spazi espositivi alternativi”. Così Rete Imprese Italia, che fa capo a Lapam, Conserecenti, CNA e Ascom Confcommercio, interviene rispetto alla querelle sorta in merito all’utilizzazione dell’edificio dei Giardini nel periodo dell’Esposizione di Milano.

Ma stupisce anche il fatto che tali polemiche si sviluppino su un progetto che ha una durata temporale ben limitata: sei mesi, centottanta giorni durante i quali tentare di intercettare appena una parte dei visitatori che arriveranno a Milano e, magari, qualche buyers interessato a conoscere le eccellenze agroalimentari modenesi. Perché è importante avere ben presente il contesto: il tema dell’Expo è “nutrire il pianeta”, in questo senso Rete ritiene che il 2015 debba necessariamente puntare su questi contenuti, non fosse altro perché il nostro territorio, come testimoniano le rassegne stampa mondiali, è identificato come la capitale della buona cucina.

Se si parte da queste premesse, la querelle sulla Vigarani diventa davvero incomprensibile, almeno di non inserirla all’interno di quella “politica dei veti” che, al di là di come la si pensi, di fatto ha bloccato iniziative strategiche per Modena, sia in un’ottica cittadina che di area vasta. Facendo un elenco in ordine sparso: la porta Ghery, infrastruttura che di fatto avrebbe contribuito ad arricchire Modena; la piscina nel Parco Ferrari, dove oggi troviamo un utilissimo parcheggio in terra battuta; i chioschi, una vicenda che, al netto delle questioni amministrative, ha di fatto ostacolato la fruizione dell’area verde dei viali; le norme capestro con le quali qualcuno vorrebbe “ingessare” Piazza Grande. Aggiungiamoci anche l’allungamento della complanarina, intervento vitale per restituire dignità e vivibilità a San Damaso e San Donnino, le polemiche sul Polo Culturale Sant’Agostino e, per ultime, quelle riguardanti appunto la palazzina Vigarani.

C’è chi dice che questa iniziativa non basterà a intercettare i turisti che visiteranno Expo 2015. Può essere, ma secondo le Assocazioni di “Rete”, è necessario provarci. Per farlo occorre che l’intero territorio, non solo la città, converga su questa esperienza, che potrebbe fornire degli spunti per interventi duraturi finalizzati a esaltare una delle risorse più importanti, l’agroalimentare appunto, della nostra comunità.

In ogni caso Rete Imprese Italia non vuole iscriversi al partito del “si, però”. “Magari correndo il rischio di sbagliare, ma siamo convinti che occorra provare a fare qualcosa, perché il mondo che ci circonda non sta fermo ad aspettarci. L’intervento sulla Palazzina Vigarani risponde, a nostro avviso, a questo intento”.

 

 

















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