Dall’attività legislativa (più sedute d’Aula e di commissione e maggiore semplificazione: 79 norme abrogate) a quella ispettiva dei consiglieri regionali (5.766 atti presentati fra interrogazioni e interpellanze). Poi i servizi al cittadino: difesa civica, difesa dei diritti dei minori e delle persone private della libertà, l’attività di conciliazione fra consumatori e imprese nei comparti della telefonia, del web e delle paytv. Quindi la biblioteca-videoteca e le opportunità offerte dall’Europa con il Centro Europe Direct. Ancora: l’organizzazione interna, il personale (delle strutture ordinarie e di quelle speciali), i budget, i costi della politica e l’andamento dei bilanci. I progetti di partecipazione e quelli sulla cittadinanza attiva (Memoria, legalità, inclusione sociale), con oltre 170 mila partecipanti, in gran parte giovani studenti, poi la trasparenza e la comunicazione. Fino ai tempi di pagamento dei fornitori, ormai stabilmente entro i 30 giorni fissati per legge grazie alla dematerializzazione, con il 90% dei documenti cartacei eliminato.
E’ il Rendiconto sociale 2010-2014 dell’Assemblea legislativa regionale, on line sul portale dell’Ente (www.assemblea.emr.it). Un resoconto completo sull’attività svolta nella nona legislatura, chiusasi con le dimissioni del presidente della Regione, Vasco Errani, e le elezioni regionali dello scorso 23 novembre. Dentro ci sono tutti i dati e le informazioni (numeri aggiornati al 30 settembre 2014) sul lavoro fatto, oltre alla rendicontazione sull’uso delle risorse, sui costi e i benefici attribuibili al funzionamento e all’attività del ‘parlamento’ dell’Emilia-Romagna.
Il menù, e quindi la struttura del Rendiconto sociale, riporta il lavoro di una istituzione come l’Assemblea legislativa sul piano delle ricadute concrete sulla vita delle persone. Sei sono le aree principali: Il lavoro svolto, Servizi al cittadino, Partecipazione, I conti, Trasparenza e comunicazione, Organizzazione. E si tratta di un rendiconto multimediale, con link a portali, gallerie fotografiche, info-grafica e video, in alcuni dei quali (le Pillole) è chi lavora in Assemblea – funzionari e dirigenti – a spiegare, per esempio, come funziona la nuova legge elettorale, o come l’Emilia-Romagna cerca di incidere sui programmi dell’Unione europea, o cosa sia la Consulta di garanzia statutaria (un po’ la Corte costituzionale regionale); oppure, ancora, quale sia stato l’andamento del bilancio nei quattro anni di legislatura, cosa sia una udienza conoscitiva, o quali le iniziative di partecipazione.
Alcuni numeri
Per quanto riguarda l’attività legislativa, le sedute d’Aula sono state 191 (160 nella passata legislatura, 2005-2010), quelle di commissione sono passate da 714 a 878. Sono state prodotte meno leggi (106 contro 116), vista anche la chiusura anticipata del mandato, con un corposo taglio alle norme, in nome della semplificazione: 79 le leggi e i 5 regolamenti abrogati. Quanto al lavoro sui provvedimenti, nelle commissioni sono stati presentati 1.588 emendamenti nei quattro anni, 1.124 dei quali approvati (il 71%). Importante anche l’attività di controllo dei consiglieri regionali: 5.766 gli atti ispettivi presentati (interrogazioni, interpellanze, accesso agli atti) di cui la gran parte, 5.642, trattati.
Ma l’Assemblea legislativa fornisce anche direttamente servizi al cittadino, a partire dalla difesa civica (gratuita). Il Difensore civico regionale ha ricevuto 493 istanze solo nei primi 9 mesi del 2014 da cittadini alle prese con la pubblica amministrazione, 289 sono state quelle concluse.
C’è poi la difesa dei diritti di fasce di popolazione spesso dimenticate. Il Garante regionale dei minori e la Garante regionale dei detenuti sono stati nominati nel novembre 2011: nell’arco della legislatura, il primo ha ricevuto 369 segnalazioni (234 concluse) la seconda 800 (757 concluse).
Il servizio di conciliazione fra consumatori e aziende di telefonia, web e paytv gestito dal Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom), nel 2013 ha visto indennizzi a cittadini e imprese per un totale di 2,3 milioni di euro.
La biblioteca (e videoteca) dell’Assemblea legislativa registra 6.200 utenti nei primi nove mesi di quest’anno mentre quelli del Centro Europe Direct, cerniera fra l’Emilia-Romagna e l’Unione europea, oltre 12.200 dal 2010 al 2014.
L’Assemblea legislativa e la partecipazione: 148 consultazioni con rappresentanze della società civile organizzate dalle commissioni sui procedimenti legislativi durante il loro iter consiliare; 19 progetti di partecipazione dei cittadini alle scelte pubbliche nei territori, su ricostruzione nelle aree colpite dal sisma e fusione di Comuni, finanziati con 278 mila euro complessivi; poi convenzioni (nel Rendiconto l’elenco completo) e progetti per fare Memoria, cultura della legalità, iniziative riconducibili alla cittadinanza attiva che da inizio legislatura hanno coinvolto 173 mila partecipanti, in maggioranza studenti.
Il costo complessivo dell’Assemblea legislativa è passato in quattro anni da 35,4 a 31,4 milioni, per gli attuali 6,9 euro annui a cittadino residente in Emilia-Romagna (al di sotto dei 7,5 fissati dalla legge regionale che applica il principio dei costi standard). Nel Resoconto si entra nel dettaglio dei costi della politica: -4,7 milioni dal 2010 a oggi. Ma ci sono anche i tempi di pagamento dei fornitori, in costante calo, fino al dato degli ultimi sei mesi del 2014 quando sono sempre stati rispettati i 30 giorni di legge, grazie alla riduzione fino al 90% dei documenti cartacei.
Quindi la trasparenza e la comunicazione, ormai orientata verso la multimedialità: sulla piattaforma Ertv (www.ertv.it) nel sito dell’Assemblea sono caricati 315 file audio e 257 video; nel 2013 sono stati 440 mila gli utenti unici sul portale dell’Ente e 1,3 milioni le pagine visitate (292 mila gli utenti unici a luglio 2014, +9,6% rispetto allo stesso periodo del 2013).
Quindi l’organizzazione interna, con il profilo del dipendente dell’Assemblea: in maggioranza donna (66,3%), 50enne, con alta scolarizzazione (laurea per il 50%). Le strutture assembleari, le piante organiche, la differenza fra le strutture ordinarie e quelle speciali (incarichi fiduciari a supporto degli organi monocratici o dei Gruppi politici), con pochissimi subentri e le assenze per malattia che crollano: dai 18,91 giorni di media a dipendente nel 2010 agli 11,52 del 2014.