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Consiglio comunale di Carpi, la risposta a due interrogazioni

Una articolata interrogazione dei componenti del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle ha permesso nel corso del Consiglio comunale di Carpi del 18 dicembre scorso all’assessore alla Mobilità Cesare Galantini di fare il punto della situazione in merito all’iniziativa denominata Car Schooling, lanciata nei mesi scorsi dall’amministrazione comunale. Rispondendo agli interroganti Galantini ha rammentato che l’iniziativa nasceva da un ordine del giorno discusso in Consiglio comunale nel 2012 e che aveva come finalità quella di incentivare la mobilità alternativa all’utilizzo dell’automobile privata rivolta agli studenti delle scuole cittadine.“Nella primavera del 2013 – ha spiegato Galantini – l’assessore D’Addese chiese al Mobility Manager del Comune di studiare la possibilità di istituire un servizio di Car Schooling; si cercò una ditta che potesse elaborare un portale ben fatto in collaborazione con aMo e al termine dell’indagine si individuò la ditta Utiliteam di Padova che aveva già realizzato un sistema del genere. Prima di acquistare l’accesso al portale si fece un’indagine avallata dal protocollo d’intesa dell’ottobre 2013 e a cui aderirono i 4 istituti del Polo scolastico cittadino, ossia Fanti, Vallauri, Da Vinci e Meucci. Seguì un sondaggio tramite questionario diffuso sempre nell’ottobre 2013 e distribuito ai 4000 studenti interessati; l’elaborazione dei dati avvenne in novembre con risultati lusinghieri (circa 700 famiglie si dimostrarono interessate al progetto) e sulla base di questo ottimo risultato si acquistò l’accesso al portale che venne attivato nell’aprile 2014 con uno sperimentazione preventivata di almeno un anno, ossia fino al termine dell’anno scolastico 2014-2015: l’obiettivo era di raggiungere la formazione di più equipaggi possibili. Nell’autunno 2014, all’inizio del nuovo anno scolastico, tramite un volantino distribuito nelle scuole, articoli di stampa sui quotidiani locali e l’utilizzo del sito internet del Comune l’iniziativa venne fatta conoscere alla città e fu inviato un altro avviso per invitare i genitori ad una serata durante la quale spiegare l’utilizzo del portale, ma che ricevette scarsa adesione. Come relatori erano presenti gli assessori Galantini e Gasparini. il Mobility Manager Gualdi e un rappresentante dell’azienda Utiliteam. Si è poi chiesto al tecnico dell’azienda che ha curato il portale i dati degli accessi come domandato dall’interrogazione ma questi ci sono stati negati perché si tratta di una richiesta contraria alla privacy. Il dato di accesso registrerebbe anche il nome dell’utente”. Fino ad oggi le richieste di iscrizione sono state una quarantina, ma poi di fatto si sono concretizzate con 18 iscritti che purtroppo non hanno formato nessun equipaggio, un segno più che evidente di diffidenza verso la condivisione dell’auto. “Si proseguirà con la sperimentazione – ha concluso Galantini – con l’intenzione di sollecitare nuovamente i Dirigenti scolastici tramite un incontro a gennaio con gli amministratori. D’altronde servizio bus e bici sono concorrenziali con iniziative del genere a Carpi. E permangono pregiudizi nel dare passaggi a sconosciuti”. Il consigliere Luca Severi in sede di replica ha spiegato di non comprendere il diniego dell’azienda alla richiesta dei dati degli accessi al portale e che a suo parere l’iniziativa ha avuto questo risultato “mancando un sistema incentivante per il Car Schooling, ad esempio il divieto di fermata davanti alle scuole alle auto con più di tre passeggeri. Forse medie o elementari potrebbero essere  scuole più adatte”.

Sempre nel corso del Consiglio comunale del 18 dicembre scorso è stata discussa anche una interrogazione firmata da Cristian Rostovi (capogruppo Ncd-FdI-An), questa volta sul problema delle nutrie. Rostovi segnalava la problematica esistente a causa di questi roditori (che causano incidenti stradali e danni agli argini e alle produzioni agricole), chiedeva alla Giunta se era al corrente del fatto che la più recente normativa ha messo in capo ai Comuni il tema, quali azioni intende mettere in campo, i tempi previsti dal piano d’azione e se intende operare in sinergia con gli altri Comuni dell’Unione delle Terre d’Argine. L’assessore all’Ambiente Simone Tosi ha replicato che “la legge 116 dell’11 agosto scorso ha determinato una serie di mutamenti per il contrasto, sorveglianza e controllo delle nutrie, attribuendo questa funzione agli enti locali. La nutria è un roditore alloctono, che per le sua abitudini di vita può creare danni ingenti ai sistemi arginali dei fiumi e dei canali, rendendosi causa di danni anche ingenti. In precedenza – ha detto – questi compiti erano affidati alle Provincie, che in modo coordinato con gli ATC e le Associazioni venatorie programmavano le catture e gli abbattimenti su tutto il territorio provinciale (circa 50mila quelli programmati, di cui almeno 4000 nell’ambito dell’ATC MO1). Immediatamente l’amministrazione comunale ha assunto questa come una priorità, affidando la materia all’Ufficio Sport, per le relazioni attive con il mondo dell’associazionismo venatorio, ed alla Protezione Civile per i rischi che questa specie può determinare alla sicurezza della popolazione. Abbiamo partecipato in modo attivo a diversi incontri a Bologna in ANCI/Lega delle Autonomie, per discutere insieme agli altri Comuni della Regione le modalità di intervento. In quella sede si decise di riempire il vuoto creato con il passaggio delle competenze, in attesa di perfezionare le azioni e le procedure, utilizzando lo strumento delle ordinanze contingibili ed urgenti individuato per dare attuazione al carattere di emergenza ed urgenza. Anci ha predisposto una bozza di ordinanza uguale per tutti i Comuni ed il 26 novembre scorso il Sindaco ha firmato la suddetta ordinanza. Il 4 dicembre la Prefettura di Modena ha inviato però una comunicazione con la quale esprimeva perplessità su alcune parti relative allo strumento individuato. A seguito di questa comunicazione il Sindaco predisponeva la sospensione dell’ordinanza. La situazione ad oggi vede diversi enti locali preoccupati per il vuoto che si è venuto a creare; il tema sta avendo anche un risalto mediatico, dal quale si apprende che una parte del problema potrebbe essere risolto da un emendamento al collegato Ambientale in discussione al Senato. Si è svolto un incontro in Prefettura il 16 dicembre, nel quale è stata letto il parere del Ministero. La Prefettura si è impegnata a mandare ai Comuni una comunicazione con le motivazioni per cui l’ordinanza così come proposta dall’Anci non può essere adottata, comunicazione arrivata questa mattina. La Provincia oggi pomeriggio (sempre il 18 dicembre, ndr.) preparerà due bozze di ordinanze: una che si potrà adottare fin da subito stralciando la parte che riguarda l’uso delle armi per l’abbattimento delle nutrie, e l’altra per potersi avvalere dell’ausilio dei coadiutori. Come potrà di certo aver capito, la situazione era a nostra conoscenza e siamo stati tra i primi Comuni ad occuparci direttamente del tema. Le azioni che abbiamo intrapreso fino ad ora avevano lo scopo di controllare la popolazione delle nutrie, assumendo decisioni rapide ed efficaci. La materia è demandata per competenza ai Comuni; ovviamente nulla vieta – ha concluso Tosi – che una volta superata la fase di urgenza si possa pensare al coinvolgimento dell’Unione”.

Il consigliere Rostovi si è detto soddisfatto della risposta di Tosi.

 

















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