Ammonta a 9960 il numero degli “utenti” che si sono recati agli sportelli dei Servizi Sociali nel corso del 2014, per un numero di richieste complessive che supera quota diecimila, attestandosi a 10032.
E’ questo il bilancio dei Servizi Sociali del Comune di Sassuolo per quanto riguarda l’anno appena concluso che rappresenta il picco massimo di attività per gli uffici di via Rocca almeno da tre anni a questa parte.
Erano stati, infatti, 5609 gli utenti che si erano recati ai Servizi Sociali nel corso del 2012 per un totale di 9295 richieste; 5689, invece, erano stati gli “utenti” del 2013 per un numero di richieste, però, inferiore: 7140.
Tra i 9960 utenti complessivi, due terzi è rappresentata da italiani (6050) mentre 3910 sono di origine straniera.
A parte le informazioni sulla “tempistica” dell’erogazione dei contributi straordinari, sono i “colloqui con gli assistenti sociali”, la maggior parte delle quali riguarda la richiesta o informazioni su un posto di lavoro, a fare la parte del leone tra le richieste con quota 2043, seguite dalla categoria “bonus sociali-ritiro/consegna documenti” a quota 1890 e dall’Agenzia Casa (1388). 732 sono le richieste d’assegno di maternità, 715 le richieste d’idoneità d’alloggio, 695 le informazioni sui servizi per anziani e per disabili.
“Anche il 2014 – afferma l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Sassuolo Antonella Vivi – è stato un anno particolarmente difficile che ha segnato un record di affluenza e di richieste ai Servizi Sociali. Un segnale positivo, però, è dato dalla tendenza in diminuzione che è stata registrata negli ultimi mesi dell’anno, a partire da ottobre, mese in cui tradizionalmente si è registrato il picco di richieste, i numeri sono andati in continua diminuzione: la speranza è che davvero si inizi a svoltare e che il 2015 porti con se una situazione economicamente migliore per tutte le famiglie. Assieme alle assistenti sociali ed ai funzionari del servizio – aggiunge l’Assessore – stiamo approntando per i 2015 soluzioni alternative che vadano oltre la semplice erogazione di un contributo economico ma che, siano in grado al tempo stesso di responsabilizzare e ridare dignità a chi ne fa richiesta”.