“Chiediamo che nella bozza di regolamento sul sito Unesco, che discuteremo per la prima volta giovedì prossimo, vengano introdotti sostanziali elementi di flessibilità su allestimenti degli esercizi, tempi per “allinearsi”, dehor in piazza Grande e che venga istituito un fondo ad hoc per incentivare gli adeguamenti ai criteri del regolamento”.
Così si esprime Rete Imprese città di Modena, che giovedì prossimo incontrerà l’Amministrazione Comunale per entrare nel merito della bozza di regolamento sul sito Unesco.
“Nonostante sia stato fatto qualche piccolo passo in avanti rispetto alla prima versione presentataci l’anno scorso – precisa Rete Imprese – crediamo ci siano ampi margini di miglioramento, a cominciare dagli stringenti criteri sugli allestimenti degli esercizi commerciali e delle botteghe artigianali: imporre tipologie di vetrine, saracinesce, tende ci pare davvero un’esagerazione, che, inoltre, si tradurrà in un cospicuo esborso di denaro per le attività che si dovranno adeguare”.
“La nostra proposta – dichiara Rete Imprese – è dunque di istituire una limitazione sui soli colori utilizzabili, nonché di prevedere, quale termine per realizzare l’adeguamento, cinque anni in luogo dei tre indicati, ma soprattutto di costituire un fondo ad hoc per incentivare l’adeguamento stesso”.
“Siamo poi convinti – puntualizza Rete – che vadano tutelati bellezza e decoro di luoghi pregevoli anche favorendo l’insediamento di attività in linea con la storia, i valori e le eccellenze del nostro territorio, ma reintrodurre un regime autorizzatorio per le attività nella zona di piazza Grande sembrerebbe in contrasto con le norme vigenti, che da tempo hanno sostanzialmente liberalizzato il commercio”.
“Al di là del fatto – prosegue Rete – che è difficile compredere la ragione di una serie di divieti (fioriere di ogni tipo, insegne a cassonetto, a bandiera, insegne luminose sulle vetrine), lascia davvero perplessi la scelta di prevedere che nell’area di piazza Grande non si possano insediare i cosiddetti dehor”.
“Ci pare, questo – conclude Rete Imprese città di Modena – un indirizzo non utile a rendere sempre più viva e frequentata la piazza e che, per giunta, fa di Modena una realtà avulsa da un contesto in cui altre città hanno compiuto scelte opposte: da piazza Bra a Verona, a piazza Navona a Roma, a piazza del Campo a Siena sono infatti numerosi gli esempi di chi ha deciso di non imbalsamare le proprie piazze”.