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Reggio Emilia: il futuro dei dipendenti provinciali tra bisogni dei Comuni e possibili prepensionamenti

Manghi-Prov-ReggioL’incontro tra il presidente della Provincia Giammaria Manghi e i sindacati, svoltosi oggi 20 gennaio, è stato l’occasione per fornire una informativa sui passaggi compiuti nei giorni scorsi, con l’esito degli incontri con la Regione e con le Unioni dei Comuni. È stata sottolineata la disponibilità della Regione a garantire i fondi sulle funzioni delegate, l’unica finora incassata a livello istituzionale.

Si è trattato del secondo incontro del tavolo permanente istituito con l’accordo del 18 dicembre, che ha avuto come tema centrale l’approfondimento su quello che emergerà dalla fotografia del fabbisogno occupazionale dei Comuni, che è una destinazione lavorativa possibile dei dipendenti in uscita della Provincia ritenuta da tutti auspicabile. Inoltre, sono stati quantificati i potenziali prepensionamenti in base alla legge Pre-Fornero: sono 33, di cui 22 da effettuarsi nel 2015 e 11 da realizzarsi nel 2016. Si tratta di una possibilità, prospettata dal Presidente,  su cui i sindacati hanno espresso un parere favorevole, riservandosi di fare degli approfondimenti sulle situazioni specifiche.

L’impegno del Presidente è stato poi quello di riconvocare il tavolo, nel giro di una decina di giorni, quando la Provincia avrà ricevuto la fotografia di fabbisogno di personale delle Unioni e del Comune capoluogo per fare la disamina di quanto emerso, e per approfondire le condizioni per stipulare un apposito accordo sui prepensionamenti. La prospettiva della Stazione Unica appaltante, con un eventuale ruolo da parte della Provincia che potrebbe fare da service ai Comuni per i lavori pubblici, è stata inoltre reputata dai sindacati in modo positivo. Su mandato delle Unioni, l’ente procederà a formulare un progetto sulla Stazione Unica Appaltante e sulla Centrale Unica di committenza.

Per il presidente Giammaria Manghi: «Proseguono i lavori e il confronto costante con i rappresentanti dei lavoratori, dentro a questo complesso processo di riordino, in un clima che rimane di confronto aperto e di disponibilità totale da parte dell’ente, nell’interagire senza schermatura nei confronti dei sindacati stessi. Permangono le preoccupazioni per la situazione, e soprattutto a causa della prima e fondamentale ragione per cui è stato istituito il tavolo, che è quella di assicurare un’adeguata collocazione a tutti i dipendenti attualmente in carico alla Provincia».

 

















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