Il restauro del San Paolo restituisce alla città un complesso storico di pregio e, al tempo stesso, uno spazio funzionale di grande qualità rafforzando la sua vocazione culturale e didattica. Oltre all’asilo nido e alla scuola d’infanzia, attività già avviate alla fine di agosto con un sezione per scuola, il complesso infatti ospiterà, come previsto, la Biblioteca della Facoltà di Giurisprudenza e la Scuola di Belcanto di Mirella Freni alle quali si aggiunge l’inserimento di alcuni laboratori dell’istituto Sigonio, in vista dell’intervento di riqualificazione della sede storica di via Saragozza. Mentre nell’area originariamente destinata al Centro per le famiglie, che rimane invece in via Redecocca, troveranno posto altre attività didattiche e a carattere culturale.
Il punto sull’intervento, mentre terminano i lavori iniziati nel maggio del 2010 e interamente finanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena per un importo di 17 milioni e mezzo di euro, è stato fatto in occasione di una visita al complesso del San Paolo con il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, il rettore Angelo Oreste Andrisano e il presidente della Fondazione Andrea Landi, il vice sindaco a assessore alla Cultura e all’Istruzione Gianpietro Cavazza.
Nell’area troveranno posto anche attività commerciali, oltre a un bar che si affaccia sul cortile del Banano e a un ristorante nella zona del cortile del Leccio per i quali si sta definendo il bando per la gestione: saranno richieste proposte innovative sulle tipologie commerciali, sull’animazione serale per il complesso, oltre a soluzioni per pasti a costi contenuti rivolte a studenti e frequentatori delle attività.
Restano da ultimare gli interventi sulla Chiesa di San Paolo e l’Oratorio, inagibili dopo il terremoto del maggio 2012. I lavori di restauro e consolidamento dei due edifici saranno finanziati dalla Regione Emilia-Romagna. Anche questi spazi potranno essere utilizzati per attività didattiche e culturali e saranno a disposizione per iniziative pubbliche.
La Biblioteca di Giurisprudenza avrà il suo ingresso in via Camatta e custodirà 257 mila volumi in otto chilometri di scaffalature al primo piano del comparto est, che si sviluppa intorno al Cortile del Leccio su una superficie di circa 3 mila metri quadrati. Sempre al piano terra sono previsti gli spazi del Centro di Documentazione e Ricerche sull’Unione europea.
Nel comparto ovest, che si estende per circa 6 mila metri quadrati tra via Selmi e il Giardino delle Caselle, trovano posto la scuola d’infanzia, l’asilo nido, il Cubec, attività didattiche e culturali, il bar, il ristorante e le attività commerciali che si affacciano su via Selmi. I servizi scolastici possono usufruire di cortili interni protetti e del Giardino delle Caselle dal quale è previsto l’accesso alle scuole.
Il progetto definitivo e il progetto esecutivo dell’intero complesso sono stati redatti dall’architetto Franca Stagi e dalla società Politecnica Ingegneria e Architettura. Il progetto per il recupero del Cortile di via Caselle è stato elaborato dall’Ufficio tecnico del Comune di Modena.
La proprietà del complesso San Paolo è tuttora dell’Azienda Servizi alla Persona – Patronato Figli del popolo e Fondazione San Paolo e San Geminiano, ente costituito nel 1998, attraverso le riconversioni dell’Educatorio Provinciale San Paolo e Istituto Orfanelle San Geminiano. L’edificio è dato in comodato d’uso al Comune di Modena, alla Provincia e all’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.
CURA PER SICUREZZA E RISPARMIO ENERGETICO
Nell’intervento attenzione alla conservazione degli elementi di pregio storico-architettonico, alla climatizzazione, alla prevenzione incendi e all’antisismica
Nell’intervento realizzato nel complesso del San Paolo è stata posta particolare cura nella conservazione degli elementi di pregio storico-architettonico: vani scala, intonaci, volte in canniccio, pavimentazioni e parapetti, i fronti sia interni che esterni con le loro grate e sistemi di oscuramento, le strutture voltate, le orditure principali e i manti di copertura. Sono state rispettate le altezze dei solai che in parte sono stati consolidati e in parte, se in latero-cemento, sostituiti con solai in legno. Al tempo stesso sono state adottate soluzioni tecnologicamente avanzate per garantire il comfort, la sicurezza e il risparmio d’energia.
Climatizzazione. L’impianto a pannelli radianti per il riscaldamento e per il raffrescamento è supportato da un impianto ad aria. Durante la stagione invernale la temperatura è controllata dai pannelli radianti. Il ricambio dell’aria – adeguatamente filtrata, riscaldata e umidificata – è gestito, per ragioni di risparmio energetico, in base ai segnali della sonda di qualità dell’aria. Durante la stagione estiva l’impianto a pannelli radianti è impiegato per erogare aria fresca uniformemente distribuita su tutte le superfici. Il moderato livello di refrigerazione dell’impianto a pannelli è bilanciato dal sistema d’areazione, funzionante in estate a pieno regime.
Prevenzione incendi. tutto il complesso è dotato di un sistema di rivelazione fumi e diffusione sonora di emergenza. Nella biblioteca, dove il rischio d’incendio è maggiore, è stato istallato un sistema di spegnimento automatico ad acqua nebulizzata tipo “water-mist” che interviene localmente dove l’incendio è divampato e non danneggia il patrimonio librario. Le strutture della biblioteca sono separate dalle altre attività con strutture resistenti al fuoco. Le vie di esodo sono garantite da una nuova scala filtrata e da una scala di sicurezza esterna.
Strutture. Il terremoto del maggio 2012 è stata anche l’occasione per collaudare gli interventi di miglioramento antisismico sulle strutture murarie del San Paolo. Il riscontro è stato positivo: si sono registrati danni solo nelle parti che al momento del sisma non erano ancora state oggetto di interventi di consolidamento. La volta dell’Oratorio, consolidata all’estradosso qualche mese prima, non è stata danneggiata così come tutto il comparto est e le parti del comparto ovest sulle quali si era già intervenuti.
LA STORIA: DALLE MONACHE AI “CORTILI”
Convento nel Cinquecento, diventa una caserma nel 1799 per trasformarsi alla fine dell’800 in luogo di servizi all’infanzia. Poi altre funzioni, anche culturali
Le mura e i chiostri del San Paolo conservano le tracce di storie lontane: fanciulle devote, giovani soldati, pie orfanelle, bambini piccoli e grandi. Nella seconda metà del ‘900 l’antico complesso conventuale diventa per i cittadini modenesi un luogo di servizi all’infanzia, ai giovani e alla famiglia.
Nel 1486 le Monache agostiniane di Santa Maria della Misericordia prendono possesso della Chiesa di San Paolo e nell’arco di qualche decennio realizzano il convento. Nel 1603 affidano a Raffaele Rinaldi, detto il Menia, la progettazione della nuova chiesa esterna. Sempre ai primi del Seicento risalgono anche la costruzione del campanile e della chiesa interna, affidati anch’essi al Menia. Nel 1653 la chiesa viene rifatta sotto la direzione di Cristoforo Malagola detto il Galaverna. A quest’epoca risale anche la realizzazione della Cappella della Madonna della Scala. La cappella presenta decorazioni in stucchi dorati completate da affreschi, di varie epoche, sulle superfici parietali e nella calotta della cupola.
Nel 1774 la Parrocchia di San Paolo viene soppressa ma la chiesa resta affidata alle monache che la riaprono nel 1776 per i festeggiamenti della Madonna della Scala. Nel 1798, con la soppressione napoleonica, i beni del convento passano allo Stato. Il convento viene adibito ad uso militare e nel 1799 diventa caserma.
Nel 1815 Francesco IV istituisce l’Educatorio San Paolo, posto “sotto gli auspici della Real Sua Consorte Maria Beatrice di Savoia”. L’anno successivo la chiesa viene riaperta al culto. L’attività dell’Istituto prosegue anche dopo l’Unità d’Italia.
Nel 1871 nasce l’Educatorio Provinciale San Paolo. Nel 1890 la facciata della Chiesa di San Paolo viene demolita e quindi ricostruita in allineamento con gli altri edifici. Durante la Grande Guerra le giovani ospiti dell’Educatorio vengono trasferite a Villa Braida, a Sassuolo, e molti locali dell’Educatorio vengono trasformati in “Ospedale per i soldati reduci dal fronte”.
Nel 1944 la porzione del comparto prospiciente via Selmi viene distrutta dai bombardamenti e ricostruita nel dopoguerra.
L’Educatorio lascia progressivamente spazio ad altre istituzioni: tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta nel complesso San Paolo s’insediano l’asilo nido San Paolo, la scuola d’infanzia Boschi, la scuola elementare Ceccherelli, la Circoscrizione Centro storico, i servizi sociali del Comune e le sedi di alcuni circoli ricreativi. Negli anni Novanta gli spazi del San Paolo ospitano i “Cortili”, rassegna di cultura e spettacolo che richiama ogni estate migliaia di persone.
INTERVENTO DEL RETTORE PROF. ANGELO O. ANDRISANO
Il recupero del Complesso San Paolo va a completare l’ambizioso progetto che si sono dati il Comune e l’Università all’inizio degli anni 2000 di restituire alla città un pezzo fondamentale del suo tessuto urbanistico medioevale e rinascimentale, posto nel cuore del centro storico, un’area entro la quale l’Ateneo si è posto l’obiettivo di mantenere l’insediamento del suo nucleo originario, ovvero di quegli studi di giurisprudenza e di diritto che hanno rappresentato fin dal 1176 l’imprinting dell’allora Università di Modena, oggi UNIMORE
Il progetto di riqualificazione è partito il 5 giugno 2003, quando veniva annunciata la consegna dei lavori all’Associazione Temporanea d’Impresa International Syre G.E.I.E. Injectsond Italia di Milano, impresa vincitrice della gara d’appalto, delle opere relative al pieno recupero funzionale e scientifico del Complesso San Geminiano, un immobile tra i più antichi della città risalente pare al 1175, e quindi quasi coevo della istituzione dello Studium Iuris modenese, di proprietà della famiglia Bellincini, come comprova un’iscrizione in latino un tempo esistente in loco e citata nelle memorie del Tiraboschi. Solo in seguito, nel 1348, accolse anche i poveri e da allora divenne “Ospedale dei poveri di San Geminiano”. Quei lavori di recupero, ristrutturazione e adeguamento hanno richiesto diversi anni e si sono conclusi nel giugno 2008. Già dall’anno accademico 2008/2009 si è potuto gradualmente procedere al trasferimento delle attività didattiche e degli studi dei docenti della Facoltà di Giurisprudenza, fino ad allora ospitato nel Palazzo del Rettorato. Il trasferimento ha richiesto oltre un anno e la struttura è stata inaugurata il 30 giugno 2011
Complesso San Paolo- Biblioteca giuridica Modena
– L’edificio è un complesso storico il cui restauro è sostanzialmente terminato. La Biblioteca Giuridica dell’UNIMORE occuperà parte del complesso principale intorno al grande cortile del “Leccio”. La biblioteca si articolerà su due piani, oltre ad un piano soppalcato, raggiungibili da un vicolo da cui si accede da via Camatta che porta direttamente all’ingresso principale. Ciò consente un facile accesso dal vicino complesso San Geminiano attuale sede del Dipartimento di Giurisprudenza.
– L’edificio prevede al piano terra nel lato nord locali adibiti ad uffici del personale della biblioteca, la zona d’ingresso comprensiva dell’area per gli armadietti e nel lato est i locali adibiti per il Centro Documentazione e Ricerche sull’Unione Europea.
– Al primo piano in tutte le ali che delimitano il cortile e nei relativi soppalchi è collocata la biblioteca.
– I locali sono accessibili oltre che dalla scala principale anche da ascensore attiguo alla stessa.
Il patrimonio librario
– La biblioteca è il giacimento librario più antico dell’Ateneo ed eredita il patrimonio della prima biblioteca universitaria modenese sorta dopo l’Unità d’Italia. Il suo patrimonio, più di 200.000 volumi tra libri e annate di periodici rilegate, è suddiviso in classi (97) e sottoclassi (187), alcune chiuse (vecchie collocazioni dei libri, periodici cessati) altre aperte (nuove collocazioni e periodici in corso)
– Mentre si trovano ora sistemate in numerosi depositi disposti sui vari piani dell’attuale sede di via Università, nella nuova sede – ad eccezione di una ristretta sezione di libri meno consultati e del cosiddetto “Fondo Antico” – tutte le collezioni della biblioteca saranno direttamente accessibili agli utenti.
– Il materiale complessivo oggetto del trasferimento è composto da materiale librario della biblioteca giuridica e da materiale vario degli uffici bibliotecari .Più precisamente: la biblioteca comprende attualmente circa 7.250 ml di materiale librario disposto sugli scaffali: 4.150 ml di monografie e 3.100 ml di periodici (poco più del 60% periodici correnti, poco meno del 40 % periodici cessati)
– Il nucleo più prezioso costituito dal cosiddetto “Fondo Antico”, comprendente volumi e manoscritti precedenti il 1800 che è già stato trasferito presso la Sala Riunioni del Consiglio del Dipartimento di Giurisprudenza al San Geminiano
– L’importanza di questa Biblioteca, che ha un enorme importanza dal punto di vista documentale è facilmente comprensibile dal numero di servizi di fornitura riproduzioni di documenti o loro parti effettuati ad altre biblioteche, corrispondenti ad oltre 700 l’anno contro appena una settantina ricevuti da altre biblioteche, nonché dai prestiti interbibliotecari ad altre biblioteche che sono mediamente circa 200 l’anno contro meno di una ottantina l’anno pervenuti a noi, mentre i prestiti librari variano tra i 5-6.000 anno
– La sproporzione tra documenti attivi e passivi è fondata proprio sul valore del patrimonio della biblioteca e delle sue collezioni, che interessano non solo i tradizionali utenti locali (oltre 2.000 iscritti), ma anche chi – più generalmente – si occupa di materie giuridiche ed affini
Allestimenti
– La gara degli arredi per la nuova Biblioteca è stata già aggiudicata all’Operatore economico Methis Div. Arredi di Coopsette S.Coop.di Caprarica di Campegine (RE) con un ribasso del 29% e sono stati montati gli arredi al piano terra presso i locali del CDE e degli uffici. Gli arredi nei locali delle sale lettura verranno montanti verso la fine delle fasi di trasloco per non interferire con il trasloco dei libri in maniera da lasciare spazi di manovra per i facchini più ampi ed evitare che gli arredi vengano rovinati durante i traslochi. La gara per la fornitura e posa della segnaletica di sicurezza e di orientamento è già stata assegnata all’Operatore economico Univers s.r.l. di Reggio Emilia con un ribasso del 10%. Nelle prossime settimane si procederà con la fase esecutiva e di montaggio. La gara per la fornitura e posa degli apparati di rete è già stata assegnata e completata all’Operatore economico Bt Enia telecomunicazioni S.p.A. di Parma con un ribasso del 32,32%. Gli altri allestimenti stanno procedendo e si dovrebbero concludere in linea generale nelle prossime settimane.
Il trasloco potrebbe avvenire in primavera
– Costi allestimenti: € 703.219,40 comprensivo di arredi, segnaletica, dei traslochi, pulizie e fornitura sistema Rfid completamente finanziati dall’Ateneo e SBA. Il progetto è della Direzione Tecnica (CDA 06/02/2014)
Centro di Documentazione e Ricerche sull’Unione Europea
– Il nuovo Polo ospiterà anche Il Centro di Documentazione e Ricerche sull’Unione Europea e la relativa collezione bibliografica, che costituisce una sezione della Biblioteca Giuridica. Il Centro – costituito sotto l’egida della Commissione europea nel 1967, tra i primi in Italia – fa parte del Dipartimento di Scienze Giuridiche e rappresenta da decenni un punto di riferimento per tutti coloro che intendano approfondire le tematiche europee. Esso fa parte della rete italiana dei Centri di documentazione europea (CDE) e della Rete Europea EUROPE DIRECT e opera in virtù di una convenzione con la Commissione dell’Unione Europea. Ciò consente al Centro di ricevere a titolo gratuito le pubblicazioni ufficiali e il materiale informativo dell’Unione Europea e di essere in costante contatto con le istituzioni dell’UE. Finalità del Centro sono, da un lato, di promuovere l’insegnamento e la ricerca nel settore dell’integrazione europea e, dall’altro, di rendere accessibile al pubblico i documenti e, più in generale, tutte le informazioni sull’Unione europea e le sue politiche (anche grazie alle reti di cui fa parte). Negli ultimi anni il Centro ha promosso o collaborato a numerose iniziative di studio o d’informazione sulle tematiche europee, anche in collaborazione colle istituzioni locali e gli ordini professionali, nonché a diversi progetti di ricerca.
Immagini:
1) Cortile del Leccio
2) Biblioteca di Giurisprudenza
3) Da sx: il presidente Fcrm Andrea Landi, il rettore Unimo Angelo Andrisano, l’ing. Micaela Goldoni, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli e l’assess. alla Cultura Gianpietro Cavazza