«Premesso che i lavori infrastrutturali sulle vie Rizzoli-Ugo Bassi sono assolutamente indispensabili, stupisce la sordità dell’Amministrazione comunale che decide di chiudere due vie cardine della mobilità cittadina senza tenere in alcun conto le osservazioni e le criticità segnalate da chi vive e opera nel centro storico. La serrata durerà, in modo verisimile, per una decina di mesi; ammesso e non concesso che, durante il lungo cantiere, non si verifichino imprevisti nei lavori oppure la scoperta di reperti archeologici. Il che è assai probabile.
Aprire un simile ‘cantierone’ se da un lato è auspicabile; dall’altro, tenuto conto della crisi economica, impone una maggiore e migliore flessibilità organizzativo-gestionale da parte dell’Amministrazione comunale. Il rischio reale è che a pagare per questa prolungata ‘zona rossa’ siano i dipendenti delle attività commerciali che, vedendo ridotto il giro di affari, mettano mano a licenziamenti. Questo senza parlare dei problemi logistici ancora irrisolti.
Meglio sarebbe stato se il Palazzo avesse ascoltato davvero i cittadini, non facendo calare dall’alto simili decisioni. Con buona pace del questionario informativo fatto girare preventivamente e, da quel che se ne deduce, archiviato come carta straccia. Come pure ha il sapore della presa in giro la volontà di definire ora – e non con congruo anticipo – soluzioni prima dell’avvio dei lavori atte a dare risposta alle specifiche esigenze emerse».
(Il segretario generale Uil Emilia Romagna e Bologna, Giuliano Zignani e del segretario generale Uiltucs Emilia Romagna, Stefano Franzoni)