Nelle giornate del 21 e 22 gennaio si è svolto il referendum sull’ipotesi di accordo del Caring Services
di Telecom Italia. Si è registrata a livello nazionale un’altissima partecipazione al voto da parte dei lavoratori, pari all’87,18% degli aventi diritto. Dato inedito che ci consegna una grandissima voglia di partecipazione da parte delle lavoratrici e dei lavoratori sulle scelte che vanno a impattare sul proprio futuro e sui propri diritti. A livello nazionale il NO all’ipotesi ha prevalso con 4266 voti pari al 55,68%, il SI’ registra invece 3259 voti pari al 42,53%. Anche in Emilia Romagna la partecipazione al voto è stata altissima, pari al 90%, registrando una fortissima contrarietà in tutte le province interessate all’ipotesi di accordo. I NO sono stati 460 pari al 64,15%, i SI’ 255 pari al 36,85%.
Le lavoratrici e i lavoratori Telecom respingono inequivocabilmente l’ipotesi di accordo che recepiva le linee guida del Jobs Act sulla parte riguardante il controllo a distanza individuale, in piena condivisione con le battaglie condotte dalla CGIL sulle riforme del lavoro approvate dal Governo Renzi.
E’ la dimostrazione che la battaglia per il “no”, di cui fin dall’inizio della vertenza SLC-CGIL Emilia- Romagna unitamente alle proprie RSU, è stata protagonista, ha trovato l’appoggio della maggior parte delle altre regioni e soprattutto ha interpretato il sentimento della maggioranza dei lavoratori.
Il segnale è chiaro e inequivocabile: Telecom deve prendere atto della maggioranza del voto dei lavoratori e riaprire in tempi brevissimi la trattativa.
L’Slc Cgil Emilia Romagna ringrazia tutti i lavoratori, le lavoratrici e le RSU della CGIL che con la loro partecipazione e il loro voto, hanno contribuito a rafforzare le ragioni di una battaglia giusta contro le politiche del governo e di Telecom, volte a cancellare i diritti dei lavoratori.
(SLC CGIL Emilia-Romagna)