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Ance Modena schierata nella difesa della legalità

Ance Modena, l’associazione dei costruttori edili di Confindustria, esprime pieno sostegno alle istituzioni e a tutte le forze dell’ordine per l’impegno con il quale sono da tempo mobilitate per evitare che le infiltrazioni mafiose prendano piede nella nostra economia e tra le nostre imprese.

Gli imprenditori dell’associazione condividono e sostengono l’impegno per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose nella regione e per la diffusione della cultura della legalità, che rappresenta una priorità per tutto il sistema associativo.

La ricostruzione delle aree colpite dal sisma del 2012 non poteva non essere un obiettivo importante per le organizzazioni malavitose. Va quindi apprezzata la determinazione con la quale lo Stato e la Regione Emilia-Romagna hanno emanato norme specifiche di prevenzione della criminalità applicate per la prima volta a livello nazionale nel nostro territorio.

L’obbligo di iscrizione nella white list da parte delle imprese impegnate nella ricostruzione, nonostante le inevitabili problematiche iniziali dovute alla complessità e alla vastità delle procedure da attivare, assieme alle molteplici misure specifiche inserite nelle ordinanze del Commissario alla ricostruzione hanno certamente contribuito a tenere alto il livello di legalità della ricostruzione e hanno consentito un controllo efficace da parte delle forze dell’ordine.

La recente maxi retata contro la ’ndrangheta messa a segno dai carabinieri in Emilia e le indagini che stanno proseguendo, hanno comunque evidenziato che le imprese di costruzione modenesi radicate nel nostro territorio in sostanza sono imprese sane, affidabili e rispettose dei principi della legalità.

La durissima crisi che da oltre sette anni sta mettendo a dura prova le imprese, rendendole particolarmente vulnerabili soprattutto sotto l’aspetto finanziario, impone che tutto il tessuto economico metta in atto ogni strumento per difendersi dai rischi di infiltrazioni malavitose, che spesso prendono il via attraverso l’investimento di capitali apparentemente “puliti”.

 

















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