CGIL – CISL – UIL regionali, insieme alle rispettive strutture territoriali di Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna si costituiranno PARTE CIVILE nel procedimento contro la ‘Ndrangheta che scaturirà dall’inchiesta della DDA denominata “Aemilia”.
Con questo atto, le tre Confederazioni Regionali vogliono ribadire in modo fermo e deciso la volontà di combattere e contrastare il crimine organizzato di origine mafiosa e tutte le forme di illegalità che sono oramai dichiaratamente penetrate anche nella nostra Regione.
I Protocolli per la legalità, ed in particolare quello relativo alla ricostruzione post terremoto del 2012, ci hanno permesso di intraprendere una azione contrattuale nei territori e nei luoghi di lavoro di contrasto al malaffare e all’illegalità. Le segnalazioni alle Autorità preposte e la concreta collaborazione con le Istituzioni hanno rappresentato e rappresentano cardini fondamentali della nostra azione contro la criminalità organizzata e contro il mancato riconoscimento dei diritti di lavoratrici e lavoratori.
Il dato dei 117 arresti in Emilia Romagna, il numero ancor più numeroso di indagati, emersi dall’inchiesta giudiziaria, esplicitano in modo macroscopico la dimensione dei problemi con i quali siamo chiamati a misurarci.
Siamo di fronte all’espandersi dei settori a rischio o oggetto di infiltrazione, ben oltre quello delle costruzioni, ad una enorme anomalia per quanto attiene le dinamiche degli appalti e le filiere dei subappalti, a forme di cooperazione spuria sempre più diffuse, all’aggravamento dei dati relativi alle segnalazioni di riciclaggio e dell’usura, oltre alla crescita del lavoro nero ed irregolare, soprattutto in questa fase di crisi.
Debbono quindi mobilitarsi tutte le forze sane di questa regione, a fianco della Magistratura, per riuscire ad innalzare il livello di prevenzione nella lotta agli affari mafiosi.
CGIL – CISL – UIL dell’Emilia Romagna sono quindi determinati nell’urgenza di affrontare, in questa regione, il tema legalità in tutta la sua portata, chiedendo alla politica e alle Istituzioni di fare un salto di qualità. Avanzeremo nelle prossime settimane specifiche proposte, con l’obiettivo di far si che il “Patto per il Lavoro” indicato dalla Regione Emilia Romagna divenga un vero e proprio “Patto per la legalità”.
Partendo da alcuni temi prioritari: l’elaborazione di un “testo unico” sugli appalti, e sulla filiera dei subappalti, riguardante l’insieme dei settori pubblici e privati, che attui, rafforzi ed estenda l’attuale legislazione regionale, frutto di un forte ruolo propositivo delle OO.SS.; gli strumenti di lotta alla corruzione, per una effettiva applicazione della Legge 190/2012; la gestione dei beni sequestrati e poi confiscati alle mafie, con l’obiettivo di salvaguardare la vita sana dell’impresa indagata; la creazione di strumenti che facilitino l’accesso al credito per le imprese, per combattere l’usura e la penetrazione finanziaria del crimine organizzato; la lotta all’evasione fiscale e contributiva; la regolarità e le corrette applicazioni contrattuali nei rapporti di lavoro.
Si tratta di agire affinché si determini una condizione di piena legalità economica in questa regione, nella consapevolezza che ciò rappresenta anche il presupposto fondamentale per affermare uno sviluppo socialmente sostenibile e il pieno riconoscimento dei diritti nel lavoro.
(CGIL – CISL – UIL Emilia Romagna)