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Vignola: nessuna sanzione per IMU agricola in ritardo

agricolturaIl comune di Vignola fino al 16 giugno 2015 non applicherà nessuna sanzione ai cittadini che dovessero versare in ritardo l’Imu per i terreni agricoli precedentemente esentati e invece ora soggetti a pagamento, dopo che il Decreto Legge n. 4 del 24/1/2015 ha nuovamente cambiato a meno di due mesi dalle precedenti modifiche, i criteri in base a cui un terreno diviene soggetto o meno all’imposta. La scadenza era stata fissata inizialmente dal Governo al 26 gennaio e poi prorogata al 10 febbraio.
“Tra la fine del 2014 e gennaio 2015 si è assistito all’indecente balletto da parte del governo sul tema dell’Imu dovuta per i terreni agricoli precedentemente esentati, inserita invece a fine novembre anche per la gran parte dei comuni collinari e montani” Dichiara il Vicesindaco e Assessore al Bilancio del Comune di Vignola Simone Pelloni “Da un lato i proprietari interessati dal provvedimento sono stati avvisati all’ultimo di dover pagare anche questa imposta, mentre dall’altro il governo ha tagliato ulteriormente i trasferimenti ai Comuni dicendo loro che tali entrate mancanti sarebbero appunto state coperte con la tanto discussa l’Imu Agricola (che invece non rimane neppure per intero ai Comuni!). Nuovamente il Governo centrale si lava le mani di quanto accade agli enti locali e con questo pretesto li fa passare ancora una volta per gli esattori di una politica lontana dalla realtà e dai problemi del quotidiano. In questo caso si tratta di uno strumento davvero discutibile poi, essendo ben nota la difficoltà dei piccoli e medi proprietari rispetto ai redditi loro derivanti dai terreni agricoli, a maggior ragione nei nostri territori collinari e pedemontani, dove non si raggiunge la produttività dei terreni di pianura, ma dove si svolge un’imprescindibile funzione di presidio e prevenzione del dissesto idrogeologico.” Prosegue Pelloni “Il Comune di Vignola non si rassegna a dover trattare in modo così pesante i suoi cittadini. Pertanto, se da un lato l’ente non può rinunciare a queste entrate, d’altro canto si è deciso che nessuna sanzione o mora scatterà per tutti i soggetti che salderanno il pagamento in ritardo fino al 16 giugno 2015. Preferiamo sostenere quattro mesi di entrate ridotte che addossare ai nostri cittadini oltre all’onere di una tassa discutibile anche la frustrazione e l’iniquità di una scadenza così irragionevolmente inchiodata sul calendario alla data del 10 febbraio”.

















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