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Il modenese Gaetano Venturelli nuovo presidente del Centro europeo di ricerca e promozione dell’accessibilità

Gaetano-VenturelliE’ l’architetto modenese Gaetano Venturelli il nuovo presidente di Cerpa Italia (Centro europeo di ricerca e promozione dell’accessibilità), associazione onlus che riunisce professionisti ed esperti a livello nazionale il cui scopo principale è contribuire alla promozione della cultura dell’inclusione sociale, migliorando la qualità di vita, l’accessibilità e la fruibilità dell’ambiente per contrastare la discriminazione e la marginalizzazione di qualsiasi individuo, principalmente dei disabili.

Il neo presidente è stato eletto,  insieme al nuovo direttivo composto da otto professionisti di diverse parti d’Italia, lo scorso 30 gennaio nel corso dell’assemblea straordinaria di Cerpa che si è svolta Bologna.

Lunga e significativa l”esperienza di Venturelli nel campo dell’accessibilità totale. Classe 1946, originario di Serramazzoni, dopo la laurea in Architettura a Firenze, dal 1971 Gaetano Venturelli ha sempre svolto attività professionale per committenti pubblici e privati, occupandosi di progettazione e direzione dei lavori nel settore dell’edilizia economica e popolare, con particolare riguardo ad un’ utenza anziana e disabile per oltre 2.700 alloggi. Ampia l’attività di informazione e consulenza per la formazione di tecnici e progettisti svolta, oltre che a Modena e in Emilia Romagna, anche in Veneto, Toscana, Lombardia, sempre con l’obiettivo di far maturare consapevolezza sui temi del diritto alla vita indipendente e dell’ inclusione sociale delle persone con disabilità, anziane e, in genere, marginalizzate dall’ambiente costruito.

Tra i più recenti incarichi professionali, la progettazione e direzione dei lavori per il Centro riabilitativo residenziale per disabili psichici presso la Polisportiva “Sacca”  a Modena. Consulente tecnico del Tribunale di Modena e già consigliere all’istituto Charitas, dal 1995 Gaetano Venturelli è membro del Gruppo di lavoro per il coordinamento delle iniziative regionali in materia di accessibilità e dal 2004 responsabile dell’equipe multiprofessionale del Caad (Centro adattamento ambiente domestico) di Modena.

“L’esperienza maturata direttamente sul campo– afferma il neo presidente -, mi induce a trasmettere a tutti, in particolare ai tecnici e ai progettisti, il valore di un’attenzione più profonda al rapporto con chi vive su di sè il problema della disabilità. Personalmente, prima intraprendere qualsiasi tipo di  progettazione, ho sempre sollecitato, specialmente nel privato, ad analizzare singolarmente le esigenze delle persone disabili relativamente alla loro problematica specifica, cercando di ragionare soprattutto sul lungo periodo per tentare di prevedere, cioè, quali potranno essere le loro condizioni anche in tempi futuri  ed evitare così di dover intervenire più volte nel tempo. Questa  impostazione, da parte di chi, come noi, si interessa dell’abbattimento delle barriere (che non sono solo quelle relative alla mobilità) ritengo debba essere trasmessa a tutti i tecnici coinvolti nella realizzazione. Da questo nasce anche la mia tendenza a portare in evidenza i miei errori, perché di una cosa sono certo; quando sono sicuro di aver fatto un errore sono sicuro anche che di fare in modo che le persone con cui lavoro, soprattutto i tecnici, non lo ripetano in futuro”.

“A fronte di sempre nuove normative in edilizia che diventano la priorità e nelle quali ci si butta a capofitto – afferma ancora il presidente del Cerpa – la normativa sull’abbattimento delle barriere, che risale all’ ’89 ma parte già dagli anni ’70, diventa l’ultima ruota del carro. Pertanto riusciremo ad ottenere qualche risultato concreto quando i temi dell’accessibilità, dell’adattabilità (importantissimo) e della visitabilità, saranno  assunti dai tecnici  come un modo naturale di pensare e, quindi di progettare, senza pensare necessariamente alla legge e alle normative, ma avendo solamente presente il fatto che le persone con disabilità esistono e hanno bisogno di muoversi  in un certo modo. E questo processo  inizierà quando i concetti legati all’ accessibilità inizieranno ad entrare nelle scuole intermedie  e nelle facoltà universitarie. Con la convinzione, forte, che in un paese civile ogni bisogno deve corrispondere ad un diritto…”.

Se queste considerazioni valgono in linea generale, a Modena qual è la situazione sull’abbattimento delle barriere architettoniche ? “Qui – afferma Venturelli – si stanno sicuramente fornendo delle risposte, anche se è chiaro che ci sono sempre nuove situazioni da risolvere.  Cosa  manca a Modena? Forse un gruppo tecnico preparato in grado di dare risposte caso per caso. Ma la cosa più importante è tenere sempre le antenne dritte sui disabili e su chi vive certe limitazioni sulla propria pelle: è un discorso di cultura e di civiltà – conclude il presidente  – che non è solo dei tecnici e dei progettisti, ma deve coinvolgere tutti, a partire dal capocantiere fino al committente”.

 

Scheda / il Cerpa: conoscenze ed esperienze in rete 

Attualmente l’attività istituzionale più corposa del Cerpa riguarda lo studio su tutti i temi della fruibilità ed usabilità dell’ambiente e del territorio, la partecipazione a progetti europei per contrastare la discriminazione sociale, azioni di tipo formativo e consulenziale per promuovere e creare la cultura dell’accessibilità destinati a tutti gli “attori” che contribuiscono alla “costruzione” dell’ambiente. In particolare nel 2000 il Cerpa ha dato vita, su mandato e finanziamento della Regione Emilia Romagna, al primo Centro Regionale di Informazione sul Benessere Ambientale d’Italia: il CibaE.R, con sede a Reggio Emilia.

Sulla spinta di questa esperienza l’associazione è stata protagonista della fase di start-up e di coordinamento anche di altre realtà: il Centro Regionale di Informazione sulle Barriere Architettoniche del Friuli Venezia Giulia, con sede a Udine, i Centri Provinciali di Informazione e Consulenza di Primo Livello, in collaborazione con CribaE.R e Cra, per conto della Regione Emilia Romagna, di cui si è curata la progettazione, creazione e messa in rete e il Centro di Documentazione Regionale sull’Accessibilità (Crid – Centro Regionale di In-Formazione e Documentazione) in Toscana  con sede a Scandicci (Fi).

Il Cerpa ha inoltre  promosso e gestisce una biblioteca specialistica sull’ambiente e la progettazione per un’utenza ampliata, oltre a banche dati su normativa, prodotti, buone prassi e quesiti. Dal 2009 alcuni soci del Cerpa hanno dato forma a una idea per  una rete di centri d’eccellenza collegati tra loro per garantire cooperazione fra i diversi centri, condivisione di conoscenze e di esperienze, nonché di apprendimento reciproco: è  il Network Cerpa.

Nel 2011 l’associazione ha infine acquisito il marchio SiPuò – Laboratorio Nazionale del Turismo Accessibile trasformandolo in un progetto sul turismo accessibile e tavolo di lavoro per condividere esperienze e ricerche con vari partner che sul territorio si sono distinti attraverso servizi, pubblicazioni e formazione in questo specifico settore. Il Cerpa partecipa periodicamente ai principali eventi fieristici italiani, in particolare Handimatica ed ExpoSanità a Bologna, Gitando.all a Vicenza portando il proprio contributo culturale con seminari, convegni e/o mostre.

 

















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