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Premi aggiuntivi per direttori Ausl e Santa Maria, la Cisl: “Pensare prima al personale”

santa_maria_ospedaleUn premio aggiuntivo di 22mila euro. È quello che ha appena decretato la giunta del governatore regionale Stefano Bonaccini per tutti i direttori generali della sanità pubblica emiliano-romagnola per il lavoro svolto nel 2013. E quindi anche per Fausto Nicolini, direttore generale dell’Ausl, e Ivan Trenti, vertice del Santa Maria. Un premio che si aggiunge alle retribuzioni base, rispettivamente di 149mila euro per il responsabile dell’azienda Ausl e di 145mila per Trenti. Il riconoscimento economico aggiuntivo per i direttori delle due aziende sanitarie corrisponde più o meno a quello che un operatore socio sanitario guadagna in 12 mesi.

“E’ immorale  – attaccano la Cisl Funzione pubblica di Reggio e dell’Emilia Romagna – che in un momento in cui i contratti della pubblica amministrazione sono bloccati da sei anni, in cui gli infermieri e il personale medico in prima linea sono costretti a doppi turni, a straordinari non pagati o non recuperati, a richiami dalle ferie e al blocco del turnover, le uniche risorse disponibili vadano a rimpinzare le tasche dei 17 direttori delle Ausl della Regione”.

“Sono emolumenti – sostengono dalla Cisl – che si aggiungono a retribuzioni già altissime, mentre non riceve nessun sostegno chi, come tutti gli operatori sanitari, tecnici e amministrativi delle aziende sanitarie, da anni lotta in prima linea, peraltro in condizione che nel corso degli anni sono peggiorate sempre più. Difatti, lo stesso blocco del turnover (si assume solo il 20 per cento del personale fuoriuscito) non ha fatto che aggravare le situazioni di doppi turni, di straordinari non pagati o non recuperati e di richiami dalle ferie. In queste condizioni – concludono dalle organizzazioni sindacali -, e visti i sacrifici, l’abnegazione e la professionalità che questi professionisti mettono nel proprio lavoro, crediamo che pensare a loro, prima degli strapagati manager, sarebbe  un primo segnale di equità e di rispetto verso il mondo del lavoro”.

















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