Quattro incontri pubblici e una mostra alla biblioteca Delfini di corso Canalgrande 103 per rievocare un evento che ha sconvolto l’Europa e il mondo. Per contribuire a comprendere uno degli eventi più distruttivi della storia umana, le Biblioteche comunali affronteranno il centenario della Grande Guerra con quattro incontri con scrittori e storici e una mostra originale d’immagini e documenti d’epoca.
Le iniziative prendono il via alla Delfini sabato 21 febbraio, quando si apre la mostra “Tra realtà e propaganda. La guerra che cambiò il mondo nelle immagini e nei documenti” e in cui si svolge alle 18 il primo incontro. Protagonista, intervistato dalla giornalista Giulia Bondi, è lo scrittore e inviato del quotidiano “La Repubblica” Paolo Rumiz (immagine). Nell’appuntamento intitolato “Dalle trincee della Grande Guerra all’Europa (incompiuta) di oggi”, Rumiz presenta il suo libro”Come cavalli che dormono in piedi” (Feltrinelli 2014), un appassionato ed emozionante reportage dalla Galizia polacca e ucraina, sulle tracce degli italiani del Trentino, della Venezia Giulia e dell’Istria che combatterono per l’Impero austro ungarico. Un’occasione per dare voce a una storia finora censurata e riscoprire comuni radici europee da parte di popoli che si sono combattuti per secoli. Ma anche per cogliere nei conflitti recenti e attuali (Balcani anni ’90 e ora in Ucraina) le cause prime di un’instabilità che trae origine proprio nella prima Guerra Mondiale.
La mostra, che sarà visitabile gratuitamente fino al 31 marzo, presenta una selezione d’immagini fotografiche, illustrazioni, documenti storici e personali che consentono di compiere un percorso curioso ed emozionante nella Grande Guerra e, soprattutto, di rievocare il clima in cui vissero soldati e cittadini per quattro anni.
Dopo quello di sabato con Paolo Rumiz, i successivi incontri sono in programma, sempre alle 18 e sempre aperti a tutti, martedì 24 febbraio (Fabio Todero: “La letteratura racconta la guerra: soldati e letterati al fronte”); martedì 10 marzo (Fabio Montella: “La ‘retrovia’ sconvolta: Modena nella Grande Guerra”); e venerdì 20 marzo (Emilio Gentile: “Intervista sulla Grande Guerra: fine della vecchia Europa e nascita di un nuovo ordine”).
Gli appuntamenti rientrano nel ciclo “Voci della Storia”, a cura delle Biblioteche comunali e dell’Istituto Storico di Modena, che si propone di divulgare la storia a un pubblico ampio di non specialisti, per riscoprire la memoria collettiva e favorire maggiore consapevolezza sulle radici dell’attualità. Al progetto del 2015 hanno collaborato il Museo della Figurina, la Biblioteca Poletti e i Musei civici.
Le iniziative si svolgono nell’ambito del programma cittadino dedicata al ricordo della Prima guerra mondiale promosso dal Comitato per la Memoria e le Celebrazioni del Comune di Modena e dal Comitato modenese per la commemorazione del centenario della Grande Guerra, di cui fanno parte Comune, Provincia e Prefettura di Modena e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, con il contributo di Banca Popolare dell’Emilia Romagna.
MOSTRA “TRA REALTÀ E PROPAGANDA”
Da sabato 21 febbraio al 31 marzo nella biblioteca di corso Canalgrande in esposizione foto d’epoca, illustrazioni, documenti storici e personali della Prima guerra mondiale
C’è anche la mostra “Tra realtà e propaganda. La guerra che cambiò il mondo nelle immagini e nei documenti” (alla biblioteca Delfini dal 21 febbraio al 31 marzo) tra le iniziative del ciclo “Voci della Storia”, a cura delle Biblioteche comunali e dell’Istituto Storico di Modena, in collaborazione con il Museo della Figurina, la Biblioteca Poletti e i Musei civici. La struttura della mostra è stata progettata per favorirne la fruizione sia da parte dei ragazzi che degli adulti, e sono possibili visite guidate per scolaresche e gruppi di almeno cinque adulti (per informazioni e prenotazioni tel. 059.2032797 – giuseppe.marano@comune.modena.it).
La prima sezione della mostra, costituita da sei pannelli, espone alcune serie d’immagini (illustrazioni satiriche, francobolli, figurine da collezionismo) utilizzate dagli Stati coinvolti nella guerra a fini di propaganda politica, raccolta di fondi, presentazione di episodi bellici e protagonisti del conflitto. Nelle figurine, i calendari, le cartoline dal fronte, i bolli chiudilettere venivano presentati episodi bellici, personaggi, slogan patriottici ricorrendo all’inventiva e alla mano di artisti rinomati di inizio secolo, e quindi immesse nei circuiti della comunicazione sociale, sia da istituzioni statali per promuovere il consenso popolare alla guerra, che da aziende più o meno importanti a fini più concretamente commerciali e pubblicitari.
La seconda sezione, costituita da 10 teche, presenta immagini d’epoca dei campi di battaglia, insieme a oggetti personali di soldati italiani e a documenti delle Forze Armate.
Il filo conduttore della mostra, spiegano gli organizzatori, è la rappresentazione pubblica e privata della guerra. A questo scopo, sono stati reperiti oggetti e documenti suggestivi, capaci di emozionare ma anche di far comprendere la durezza di un periodo storico drammatico. Ne è emersa una narrazione avvincente: nell’accostare le foto ufficiali del Regio Esercito ai diari di soldati, i giornali satirici e patriottardi a quelli pubblicati nelle trincee. Ne emerge, concludono i curatori, un quadro mosso, capace di creare un controcanto fra storia pubblica e storie personali. La rappresentazione propagandistica ed edulcorata della guerra viene così messa a confronto con la tragica realtà quotidiana della vita dei cittadini-soldati.
Anche la mostra alla Delfini rientra nel programma cittadino dedicata al ricordo della Prima guerra mondiale promosso dal Comitato per la Memoria e le Celebrazioni del Comune di Modena e dal Comitato modenese per la commemorazione del centenario della Grande Guerra, di cui fanno parte Comune, Provincia e Prefettura di Modena e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, con il contributo di Banca Popolare dell’Emilia Romagna.