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Va deserta a Modena l’asta per la ex caserma Fanti

caserma-FantiVerrà dichiarata deserta l’asta pubblica per l’alienazione dell’ex caserma Fanti in via Saragozza a Modena. Alla scadenza del bando, fissata per le ore 12 del 25 febbraio, non sono infatti pervenute offerte. L’importo complessivo a base d’asta era di quattro milioni e 680 mila euro, contro i cinque milioni e 200 mila euro del bando del marzo 2014, anche quello andato deserto.

L’immobile era stato acquistato nel 2006 dalla Provincia per 4 milioni e 870 mila euro con l’obiettivo di riunire tutti gli uffici periferici in un’unica sede nel cuore del centro storico di Modena. Il complesso confina a est con la chiesa di San Pietro, nel lato sud con il Parco delle Rimembranze e con l’ex palazzina di Pubblica sicurezza di proprietà della Provincia, mentre il lato ovest si affaccia su via Saragozza ai numeri civici 105, 109 e 111.

L’isolato dove sorge la caserma Fanti ha ospitato fin dal X° secolo l’insediamento religioso di San Pietro, affidato ai monaci Benedettini della Badia di Nonantola. Nel 1506 iniziano i lavori di costruzione del nuovo monastero a fianco della chiesa. Intorno alla metà del Seicento il monastero alloggia a più riprese truppe di soldati. Nel 1796 viene soppresso il monastero e i locali vengono utilizzati come caserma.

Nel 1818 il Duca Francesco IV richiama a Modena i Benedettini, ma concede loro come sede solo una porzione dell’abbazia; le altre parti sono destinate ad usi diversi. Qualche anno dopo la caserma ospita, nel corpo centrale, anche la Scuola dei Cadetti Matematici Pionieri, prima scuola militare di applicazione tecnico-scientifica in Europa. Intorno alla metà dell’Ottocento l’edificio subisce alcune trasformazioni.

Con la caduta del Ducato Estense, nel 1863 la scuola militare viene trasferita a Palazzo Ducale, la caserma San Pietro viene ristrutturata e dal 1890 risulta esservi collocato il Distretto militare. Funzione, questa, che manterrà fino al 1996, anno del trasferimento a Bologna.

In stato di abbandono per circa un decennio, l’edificio è stato trasferito con apposito accordo di programma dal ministero della Difesa al Comune di Modena che, a sua volta, lo ha venduto nel 2006 alla Provincia.

 

















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