Dal Veneto alla Calabria, l’intero mondo agricolo è sceso in piazza nelle ultime settimane per esprimere il proprio dissenso contro l’Imu agricola.
Manifestazioni che hanno avuto lo scopo di porre l’attenzione su una tassa definita iniqua dagli imprenditori agricoli e che hanno avuto la totale approvazione di Eugenia Bergamaschi, presidente di Confagricoltura Modena: «Gli agricoltori sono scesi in piazza perché non ce la fanno più, il settore non può più accettare queste condizioni per portare avanti l’attività, tasse e burocrazia stanno soffocando le imprese. In particolare gli agricoltori puntano il dito contro l’Imu agricola, una tassa iniqua, inaccettabile, l’ennesima conferma che il settore primario, invece di essere sostenuto, viene trattato come il bancomat di Stato. Vorrei ricordare – continua Bergamaschi – che quando chiudono le imprese agricole le conseguenze sono disastrose, non solo dal punto di vista occupazionale, per la perdita di posti di lavoro, ma anche per il territorio, perché l’abbandono degli agricoltori è la prima causa del dissesto idrogeologico, vedi quanto sta accadendo nelle aree di montagna. Se pensano – conclude la presidente di Confagricoltura Modena – che questo sia il modo giusto per incentivare i giovani a scegliere di fare impresa nell’agroalimentare e favorire il ricambio generazionale, stanno prendendo la strada sbagliata».