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Fusione Comuni Porretta-Granaglione: il sì condizionato dei Sindaci

Avanti con la fusione, purché siano accolte tre condizioni, prima fra tutte il mantenimento della gestione autonoma del servizio idrico a Granaglione, per la quale devono essere assicurate precise garanzie in tal senso. È quanto, in sostanza, ha dichiarato il sindaco di Granaglione, Giuseppe Nanni, intervenuto, assieme al sindaco di Porretta Terme, Gherardo Nesti, all’audizione in commissione Bilancio, affari generali e istituzionali nell’ambito del procedimento avviato sul progetto di legge che prevede l’istituzione di un nuovo Comune unico tra i due capoluoghi attigui nell’appennino bolognese.

L’audizione, convocata dal presidente della I Commissione, Massimiliano Pompignoli, su richiesta del consigliere Galeazzo Bignami (Fi, relatore di minoranza del progetto di legge), è stata l’occasione per i due sindaci di manifestare la volontà al prosieguo dell’iter di fusione (ripreso, grazie ad una norma regionale di salvaguardia, dal punto in cui si era fermato con la fine della scorsa legislatura) e, nel caso del primo cittadino di Granaglione, di chiarire le condizioni necessarie per andare avanti.

“Abbiamo posto delle condizioni importanti per il nostro territorio– ha ribadito Nanni- spiegando quanto già espresso formalmente nella lettera inviata in Regione”. Si tratta di “condizioni imprescindibili che, se non accolte, rischiano di far fallire il referendum” che verrà svolto fra le popolazioni dei due Comuni, ha chiarito, indicando, primo fra tutti, il problema della proroga della gestione dell’acqua in amministrazione diretta, con la richiesta di rinnovo della concessione in deroga. Frutto di una battaglia condotta dal Comune di Granaglione a partire dal 1999, vinta grazie ad una sentenza favorevole della Cassazione nel 2003, quella della gestione diretta dell’acqua è una conquista a cui Granaglione non intende rinunciare, ma – ha spiegato il primo cittadino – Atesir (l’Agenzia territoriale per i servizi idrici e i rifiuti dell’Emilia-Romagna) ha comunicato al Comune che entro il prossimo 30 settembre intende adottare i provvedimenti previsti dal decreto ‘Sblocca Italia’ e agire “per l’affidamento del servizio idrico al gestore unico, con la conseguente decadenza dei servizi non conformi”. Granaglione perderebbe così la gestione diretta e, nel caso, è intenzione del Comune ricominciare “pari pari una nuova battaglia” che il nuovo Comune unico farebbe fatica a giustificare riguardando solo una parte del suo territorio. Nanni ha poi spiegato la richiesta di ulteriori due condizioni: la correzione dei dati inesatti contenuti nella relazione presentata alla Giunta per la predisposizione del progetto di legge di fusione, allo scopo “di restituire una visione obiettiva della situazione”, e infine la necessità che si arrivi al referendum consultivo (previsto dalla legge) non prima di settembre, affinché ci sia il tempo di informare correttamente i cittadini sul progetto “con dati incontrovertibili”.

“Nulla da aggiungere a quanto già espresso circa l’assenso del nostro Comune alla fusione”, ha quindi ribadito il primo cittadino di Porretta Terme, Nesti. “Quelli evidenziati dal sindaco di Granaglione– ha aggiunto– sono temi molto sentiti dalla popolazione pertanto mi associo alle sue richieste auspicando l’inserimento di modifiche al progetto di legge in corso di esame”.

Modifiche “possibili” per Igor Taruffi (Sel – relatore di maggioranza del progetto di legge): “Penso ci sia spazio per accogliere gli elementi evidenziati”, ha detto, impegnandosi a presentare come maggioranza gli emendamenti che accolgono le richieste dei sindaci e trovare le conseguenti risposte.

Per Galeazzo Bignami (Fi) l’audizione ha sollevato elementi importanti di valutazione. “Sorprende– ha commentato– l’assenza della Giunta in commissione, dal momento che tra le questioni sollevate ci sono anche quelle che le clausole di salvaguardia sui progetti di fusione già avviati affidano all’esecutivo regionale”.

Andrea Bertani (M5s) ha infine chiesto riscontro sulla reale volontà del Comune di Granaglione di proseguire, “una volta superate le criticità sul tema dell’acqua, e di andare alla fusione”.

















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