Il 3, 4 e 5 Marzo si sono svolte le elezioni per le Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) in tutti i posti di lavoro pubblici. In Emilia Romagna il voto ha interessato più di 106 mila lavoratori, che operano nelle Aziende Sanitarie, Autonomie Locali, Enti Pubblici Non Economici, Agenzie Fiscali e Ministeri.
Si è registrata e confermata un’ alta affluenza al voto oltre il 70%.
Un dato fondamentale che esalta il valore della democrazia all’interno dei luoghi di lavoro, contrastando il clima di sfiducia a proposito di rappresentanza e partecipazione che ha segnato e continua a segnare questo Paese.
Il risultato assume un valore determinante se collocato nel contesto di destrutturazione sociale e istituzionale e considerata la crisi di partecipazione, chiaramente emersa dal risultato delle recenti elezioni regionali in Emilia Romagna.
Anche in questa tornata elettorale i lavoratori hanno rivendicato i propri spazi di partecipazione e i propri diritti, riconfermando ancora una volta il ruolo fondamentale della Cgil nel veicolare i bisogni ed elaborare le prospettive necessarie per riemergere dalla crisi investendo sul lavoro pubblico e su tutti coloro che garantiscono servizi pubblici.
La FP CGIL a livello regionale, nonostante il proliferare di molte sigle autonome e corporative, soprattutto in sanità, ha confermato di essere il primo sindacato. Nelle nuove sfide legate all’innovazione, nonostante le difficoltà di affrontare i grandi processi di cambiamento, come l’Azienda Unica della Romagna, siamo il primo sindacato.
Altrettanto nelle autonomie locali con percentuali che vanno ben oltre la maggioranza assoluta.
A titolo esemplificativo nell’Ente Regione Emilia Romagna la FP CGIL ha ottenuto oltre il 42%. Significativi sono anche i dati delle Agenzie delle Entrate cosi come all’INPS dove ci confermiamo il primo sindacato.
Il risultato conquistato dalla Fp Cgil ci spinge a proseguire e migliorare il lavoro di questi anni e a rilanciare il bisogno di un Contratto Collettivo Nazionale di lavoro per i dipendenti pubblici, per il riconoscimento del loro valore e della loro dignità.
Questo risultato ci spinge ad affermare ancora una volta che il cambiamento è possibile, che è possibile costruire un’altra storia, a partire dal basso, dai luoghi di lavoro, da tutti coloro che hanno scelto di partecipare a questa grande occasione democratica, grazie al loro voto e all’impegno assunto da chi si è proposto come rappresentante dei lavoratori nella tutela dei loro diritti.