Dopo la firma a Bruxelles il 24 di novembre da parte del Governo italiano della riforma Ocm zucchero che riduce drasticamente la produzione e la presenza del settore bieticolo saccarifero nel paese, dopo incontri e promesse in sede ministeriale con il governo, con i produttori e con le
industrie di trasformazione, ad oggi non vi sono ancora elementi chiari sul futuro del settore.
Non sono ancora chiari i piani industriali che garantiscano il mantenimento degli impianti di trasformazione, non è ancora chiaro quale politica di sviluppo e di supporto possa avere la riconversione degli impianti per la produzione di bioenergie, non è ancora chiaro quali strumenti e quali risorse verranno destinate agli ammortizzatori sociali per i lavoratori del settore.
Passano i giorni e i lavoratori continuano a vivere nell’incertezza più assoluta per quello che riguarda il loro futuro e più in generale il futuro di un settore importante per l’economia nazionale e modenese.
I lavoratori dello stabilimento Italia Zuccheri di Finale Emilia unitamente a Fai/Cisl, Flai/Cgil e Uila/Uil di Modena, non intendono attendere
passivamente le decisioni, che tardano a venire e che riguardano il loro futuro.
Per mercoledì prossimo, 21 dicembre, sono state proclamate 4 ore di sciopero durante le quali i lavoratori, sia fissi che stagionali, dello stabilimento di Finale Emilia, manifesteranno pubblicamente la loro condizione, presidiando il ponte vecchio sul Panaro e quello nuovo della circonvallazione che danno accesso alla città.
La mobilitazione si rende necessaria per richiamare le istituzioni, le forze sociali e politiche affinché non si disperda un patrimonio economico, ma anche di tradizioni produttive, di professionalità e di lavoro che nel territorio di Finale Emilia hanno un forte radicamento storico.
Occorre continuare la mobilitazione per rivendicare da parte del governo nazionale il rispetto degli impegni e da parte delle industrie di
trasformazione le garanzia sul futuro dello stabilimento di Finale Emilia e dei lavoratori che vi sono occupati.
Fai/Cisl, Flai/Cgil e Uila/Uil di Modena, chiedono la solidarietà di tutte le istituzioni, delle forze sociali e
politiche, dei cittadini per difendere un patrimonio che Modena e soprattutto il territorio di Finale Emilia non possono permettersi di perdere.