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Legge regionale sulle Province, Muzzarelli: “Garantire governo del territorio”

GianCarlo-Muzzarelli«In tutta Europa esiste un livello di governo locale di area vasta, una sorta di Unione provinciale dei Comuni  della quale anche la Regione Emilia Romagna non può fare a meno» Lo ha affermato Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia di Modena, intervenendo nel corso dell’Assemblea dei sindaci che si è svolta lunedì 20 aprile.

«Per questo – ha aggiunto Muzzarelli – la nuova legge regionale sulle competenze che rimarranno alle Province deve prevedere un impianto che valorizzi i territori; assicurando coinvolgimento ed equilibrio per condividere le decisioni con la Regione; un’autentica Unione provinciale che sappia coordinare e snellire tutte quelle procedure che i singoli Comuni non possono assicurare a partire da una corretta gestione del territorio e un efficiente coordinamento dei servizi come succede in Europa».

Muzzarelli ha sottolineato inoltre che, per come ci è stata presenta una prima bozza di legge regionale sulle Province, si rischia di «creare due Regioni,  una è la Città metropolitana di Bologna e l’altre è la Regione stessa, un dualismo che rischia di penalizzare gli altri territori perché alla Città metropolitana si concede grande autonomia rispetto alle altre Province. E in Emilia Romagna i territori sono un valore».

Muzzarelli ha anche annunciato una lettera al Governo sulla pesante situazione finanziaria delle Province dove si chiede al Governo stesso di risolvere i diversi nodi che tuttora impediscono all’ente di approvare il bilancio 2015, «mettendo in serie difficoltà i servizi e gli interventi tra cui quelli su viabilità, frane e edilizia scolastica».

Tra questi il problema del passaggio allo Stato dei 55 dipendenti del Fermi in carico alla Provincia che per l’ente significa un risparmio di 2,5 milioni di euro all’anno. Poi c’è il tema del passaggio dei dipendenti dei Centri per l’impiego all’Agenzia nazionale prevista dal Jobs act che ancora non si è concretizzato nell’ambito della nuova Agenzia regionale per il lavoro, oltre al destino della Polizia provinciale rinviato a una futura legge sul riordino dei corpi di polizia.

 

 

















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