Sarà l’attuale presidente di Confagricoltura Bologna, Gianni Tosi, a guidare nel prossimo triennio anche la Federazione regionale, affiancato dai vice-presidenti Claudio Canali ed Eugenia Bergamaschi.
Imprenditore agricolo, 49 anni, Tosi conduce un’azienda a Medicina(Bo) di 50 ettari a indirizzo cerealicolo orticolo più un allevamento di 1200 suini con macello e laboratorio trasformazione carni. Riconfermato numero due Claudio Canali, allevatore romagnolo a capo di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini. Nuova nomina invece per Eugenia Bergamaschi, al quarto anno di mandato come presidente di Confagricoltura Modena.
“La Federazione – ha dichiarato Guglielmo Garagnani passando il testimone al neo presidente – chiude un ciclo di 6 anni caratterizzato da eventi eccezionali negativi: l’acuirsi della crisi economico-finanziaria nazionale e internazionale; il tragico susseguirsi di calamità naturali che hanno duramente flagellato il nostro territorio regionale e non da ultimo, una serie di Governi che hanno espresso sei ministri dell’agricoltura in sei anni”. “Malgrado ciò – ha proseguito – Confagricoltura Emilia Romagna che rappresenta oggi ben 15mila imprese associate con una superficie coltivata in netto aumento, ha costantemente interagito con la giunta regionale fornendo proposte, contenuti e dati anche grazie all’assidua attività svolta all’interno del Tavolo Regionale dell’Imprenditoria e di Agrinsieme, il coordinamento che riunisce Confagricoltura, Cia, Fedagri-Confcooperative, Agci-Agrital e che sta cambiando il modo di fare sindacato in agricoltura”.
Guardando avanti, Gianni Tosi ha rimarcato gli obiettivi più vicini da non mancare: “Vigileremo affinché i bandi del nuovo Piano regionale di Sviluppo Rurale siano chiari e di facile accesso per le imprese, volti nell’ottica della semplificazione burocratica. Chiederemo con forza una tempestiva soluzione al vincolo generato dallo stop ai finanziamenti europei per i giovani agricoltori, al primo insediamento, che abbiano uno standard output superiore ai 250mila euro: ciò significa che è precluso il sostegno a chi produce più di 2000 quintali di latte all’anno o a chi possiede più di 35 ettari di campi coltivati a pomodoro da industria: una vera assurdità”.
E poi rivolgendosi ai delegati riuniti in assemblea nella Sala audizioni di Papa Gregorio XIII di Palazzo Boncompagni, ha sottolineato “l’importanza del ruolo che la Federazione Regionale è chiamata oggi a ricoprire sia nei confronti delle unioni provinciali, sia nei confronti della Regione Emilia Romagna in un momento di svolta per la governance del territorio dovuto all’abolizione delle province”.
In chiusura, le parole del presidente nazionale dell’organizzazione agricola, Mario Guidi, hanno anticipato la vision degli anni a venire: “Confagricoltura deve pensare a nuovi strumenti e idee, contribuire alla creazione di start up dinamiche; deve essere capace di fornire ai propri associati la lettura del divenire: fare sempre più upload e meno download. Sembra paradossale ma in futuro saranno Google e Amazon i nostri competitor. Innovazione e tradizione sono i punti cardine che ci accompagneranno all’Expo’ e anche dopo”.
Immagine, da sinistra: Guidi, Bergamaschi, Tosi e Canali