Altri 5 milioni grazie alla Regione per arginare il dissesto idrogeologico del territorio reggiano. E’ la buona notizia portata oggi a Reggio Emilia dallo stesso governatore Stefano Bonaccini, dopo la giunta regionale tenutasi in mattinata al Museo Cervi di Gattatico e poco prima di incontrare l’Assemblea dei sindaci in Provincia.
Incontrando i giornalisti tra i due impegni insieme al presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi, agli assessori a Difesa del suolo e Cultura Paola Gazzolo e Massimo Mezzetti e al sottosegretario Andrea Rossi, Bonaccini ha annunciato che “questa mattina la giunta regionale, grazie al lavoro straordinario dell’assessore Gazzolo, ha deciso di assegnare tra maggio e l’autunno tra i 5 e i 5,5 milioni di euro al territorio reggiano, in aggiunta ai 700.000 già destinati nell’ambito dei 5 milioni di fondo regionale straordinario stanziato in seguito all’emergenza maltempo dei primi di febbraio”.
“In autunno abbiamo deciso di destinare al territorio reggiano 2 degli 11 milioni assegnatici dal Fondo di solidarietà europeo in seguito alle alluvioni di ottobre e novembre 2014, ai quali a breve aggiungeremo ulteriori risorse, indicativamente tra i 3 e i 3,5 milioni, attingendo in parte da fondi regionali, in parte dai 13,8 milioni stanziati dal Dipartimento nazionale di Protezione civile in seguito alla dichiarazione dello stato di emergenza per la nevicata e mareggiata di febbraio”, ha precisato il presidente della Regione. “Crediamo si tratti di una risposta all’altezza delle esigenze segnalataci dal territorio reggiano, che è stato pesantemente colpito dai dissesti”, ha aggiunto annunciando che “l’assessore Gazzolo sta anche lavorando ad un Piano decennale di interventi a difesa del suolo e della costa, perché purtroppo solitamente in questo Paese si investe molto dopo la emergenze, ma poco nella prevenzione”.
Il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, ha espresso la “grande soddisfazione dei Comuni reggiani per la concertazione istituzionale e l’attenzione che anche in questa occasione la Regione ci ha assicurato e che, in tempi veramente impensati per la politica, hanno prodotto un impegno economico di tale rilevanza”. “Quasi 6 milioni nel complesso rappresentano una cifra lunare, che ci consentirà di sistemare buona parte delle emergenze di un territorio che, per sua natura, è estremamente fragile e necessita di una serie di interventi strutturali di messa in sicurezza”, ha aggiunto Manghi, ricordando come “siano circa 80 le frane attualmente attive in una decina di comuni reggiani, per una stima di danni che ammonta a circa 9 milioni di euro”.
Il doppio appuntamento di oggi – seduta di giunta in mattinata al Museo Cervi, incontro con i sindaci nel pomeriggio a Palazzo Allende – conferma gli impegni assunti al momento dell’insediamento, nemmeno cento giorni fa, dalla nuova Giunta regionale di “stare poco in ufficio e molto sul territorio”, ha spiegato il governatore Bonaccini, che è già alla sua settima visita nel Reggiano e che dietro la scrivania ha appeso “con orgoglio il Primo Tricolore che mi avete donato”.
Sempre in quest’ottica, il presidente della Regione ha annunciato per il prossimo 30 aprile la convocazione, a Reggiolo, del terzo coordinamento istituzionale dei sindaci del cratere dei terremoti del 20 e 29 maggio 2012, dopo quelli tenutesi a San Felice e Bondeno.
“Andare sistematicamente sul territorio per interloquire direttamente con le istituzioni locali è una caratteristica che apprezziamo particolarmente, a maggior ragione in questa fase storica, in questa nuova giunta regionale che ha avuto un avvio di mandato molto vivo e pronto ad accogliere gli inviti all’interlocuzione istituzionale”, ha sottolineato il presidente Manghi ricordando come questa positiva collaborazione si sia già avviata in diversi ambiti, “a partire dal riordino istituzionale, che è la pietra angolare sulla quale si basa un sistema che vuole riformarsi”. Proprio a proposito delle “nuove Province”, il governatore Bonaccini ha confermato che “nel bilancio che approveremo martedì sono previsti 28 milioni per i dipendenti provinciali, perché il nostro obiettivo è creare occupazione, non aumentare i disoccupati”. “Grazie a questo significativo impegno da parte della Regione, considerando anche mobilità, prepensionamenti e futura ‘statalizzazione’ di alcuni settori come Centri per l’impiego e Polizia provinciale, è ragionevole pensare che non si registreranno esuberi, e questa è sicuramente una buona notizia perché da sempre una delle nostri preoccupazione è stata quella salvaguardare il prezioso capitale umano rappresentato dai dipendenti della Provincia”, ha aggiunto Manghi.
A breve, Bonaccini ha poi annunciato la definizione della legge regionale sulle eventuali funzioni da riassegnare alle Province in aggiunta a quelle individuate dalla riforma Delrio, “con l’auspicio che sia condivisa dai presidenti delle Province e dalla Città metropolitana di Bologna, con i quali ci stiamo confrontando”. Poi si aprirà la discussione sul tema delle aree vaste, “enti di coordinamento di determinate politiche, non certo delle Province-bis” chiamate ad aggiungersi appunto alla Città metropolitana di Bologna: “Già la giunta Errani aveva immaginato aree nuove: la Romagna è tendenzialmente pronta a unirsi, per l’Emilia ribadisco di non avere pregiudizi o preclusione: un’Emilia unica o divisa in due non è un problema, l’importante è che ci sia la massima condivisione possibile perché come per le imprese, come per le fiere, come per tutto, le aggregazioni sono indispensabili per sfruttare al meglio le nostre potenzialità e competere con l’Europa più avanzata”, ha concluso il presidente della Regione.