La Rete dei Musei Universitari italiani, affidata al coordinamento della prof. ssa Elena Corradini di Unimore – Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, destinataria di una seconda erogazione di oltre 300mila euro, messi a disposizione dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nell’ambito della legge per la diffusione della cultura scientifica.
La rete nazionale dei Musei Universitari è stata costituita nel 2012 grazie a un accordo di programma tra dodici Università – Bari, Cagliari, Chieti-Pescara, Ferrara, Firenze, Modena-Reggio Emilia, Parma, Perugia, Roma “La Sapienza”, Salento, Siena e Tuscia – relativo ad un progetto biennale dal titolo “Le tecnologie informatiche e le nuove realtà per la conoscenza, il networking e la valorizzazione del patrimonio culturale scientifico: il ruolo della rete dei musei universitari”, che ha già ricevuto un finanziamento dal MIUR di oltre 800.000 euro, consentendo di dar vita ad un portale nazionale bilingue. In entrambi i casi si tratta dei progetti che hanno ricevuto il finanziamento più cospicuo nell’ambito della legge per la diffusione della cultura scientifica.
Ora la rete nazionale ha elaborato un secondo progetto finalizzato a far assumere ai Musei Universitari il ruolo di sede privilegiata per la realizzazione di percorsi formativi per l’orientamento permanente al metodo e alla cultura scientifica, secondo quanto previsto da una circolare emessa dal MIUR nel febbraio dello scorso anno che determina le “Linee Guida Nazionali per l’orientamento permanente”.
Alla rete nel frattempo si sono aggiunte altre due importanti Università, Genova e Pavia, e due Musei territoriali, il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, cui sono state conferite le collezioni naturalistiche dell’Università di Torino, ed i Musei Civici di Reggio Emilia, che ospitano rilevanti collezioni scientifiche e sono contigui alla sede locale di Unimore, con cui svilupperà progetti sinergici.
“Sono personalmente soddisfatto – afferma il Rettore Unimore prof. Angelo O. Andrisano – che questo progetto, di cui siamo stati promotori, grazie alla passione ed all’entusiasmo della collega Elena Corradini, faccia passi avanti, attiri l’adesione di altre Università e, soprattutto, incontri l’apprezzamento ed il sostegno del MIUR. Le Università possiedono validi e unici patrimoni scientifici, che costituiscono la memoria storica del nostro Paese in campo culturale e che raccontano dei progressi compiuti dalla ricerca e dalle scienze. Far conoscere questa realtà, spesso sommersa e poco fruibile per le scarse risorse di cui dispongono gli Atenei da dedicare alla loro valorizzazione, è un obiettivo che va assolutamente condiviso ed incoraggiato, in particolare se la trasmissione dei saperi, di cui sono depositari, è rivolta alle nuove e giovani generazioni. E’ motivo di orgoglio per noi vederci affidato, insieme ai vari direttori dei Musei della rete, questo compito”.
I percorsi che i Musei Universitari realizzeranno con specifica attenzione al metodo comune a tutte le discipline scientifiche, grazie al patrimonio e alle competenze connaturate ai musei stessi, si collegheranno alle attività promosse e organizzate dai Servizi Orientamento delle diverse Università. Saranno finalizzati a realizzare, in una logica di continuità educativa e didattica, un sistema integrato per l’orientamento degli studenti, capace di coinvolgere università, scuole e musei, in grado di valorizzare contemporaneamente e diacronicamente momenti formativi, informativi e di orientamento, prima e durante gli studi universitari.
“Obiettivo prioritario del progetto – afferma la coordinatrice nazionale prof. Elena Corradini – è potenziare una rete costituita non solo dai soggetti interessati, scuole, università, ma anche da educatori, studenti e famiglie in grado di promuovere la cultura scientifica, utilizzando tutte le possibilità fornite dai canali tradizionali, dalle nuove tecnologie e dal web per offrire ai giovani nuove opportunità”.
Per Il progetto, che prevede collaborazioni internazionali dal parte del membri dell’UMAC, Comitato Internazionale dei Musei e delle Collezioni Universitarie dell’ICOM, International Council of Museums, verranno organizzati da parte dei Musei Universitari, percorsi formativi specificamente rivolti alle scuole e destinati a dirigenti e tutor scolastici, a insegnanti e studenti, non solo delle scuole medie superiori, in particolare delle classi IV e V, ma anche delle scuole medie inferiori. La principale caratteristica di questi percorsi si riferisce alla primaria natura delle scienze che risulta basata sulla conoscenza induttiva e, quindi, sulla sperimentazione con l’esaltazione del ruolo del laboratorio.
“I Musei laboratorio – aggiunge la prof. ssa Elena Corradini – sono una delle forme dei Musei Scientifici di nuova generazione e sempre più assumono la funzione di supporto ad una didattica che, affidandosi non solo alle parole, ma anche all’osservazione ed alla esperienza diretta, può svolgere un ruolo significativo di orientamento per i giovani”.
“Con questi obiettivi – afferma il Vice Sindaco di Modena dott. Gianpietro Cavazza, assessore alla Cultura, rapporti con l’università e la scuola – sarà fondamentale anche il ruolo di supporto che potrà essere esercitato dalla realizzazione di una rete territoriale dei musei scientifici che sarà utile a fornire specifici raccordi con iniziative più strettamente legate al territorio e alle comunità: una rete aperta ai vari portatori di interessi, non solo alle scuole, all’università, alle agenzie formative, ma soprattutto ai giovani, agli educatori e alle famiglie. Si configurerà come una rete di servizi, dove i diversi soggetti mettono a disposizione dei giovani i loro sistemi di saperi e di conoscenze, ma anche di persone, intesa come lavoro comune e pratica operativa che è in grado di produrre una cultura comune e la valorizzazione della rete umana, fondamentale per la comunicazione e la diffusione della cultura scientifica attraverso l’utilizzo delle molteplici possibilità offerte dai canali tradizionali, dalle nuove tecnologie e dal web”.
Intanto Unimore alla luce dei recenti furti ed atti vandalici ha proceduto ad una valutazione dei beni storico artistico e scientifici, depositati nelle sue 7 strutture museali, che ammontano ad valore commerciale rilevante, assumendo con delibera del Consiglio di Amministrazione la decisione di realizzare un efficace sistema di vedeosorveglianza.
“Quanto accaduto negli ultimi mesi – ha detto il Rettore Unimore Angelo O. Andrisano – ci ha amareggiato, perché ha dimostrato disprezzo da parte degli esecutori dei furti compiuti a nostro danno nei confronti della cultura e di ciò che essa rappresenta. Si è offeso il lavoro dei tanti uomini e donne di scienza che hanno concorso ad accumulare il patrimonio che si trova nei nostri Musei o nei nostri Dipartimenti. Dopo i furti di cui siamo stati fatti oggetto dovevamo intervenire e lo stiamo facendo con determinazione per limitare per quanto possibile ulteriori danni. L’impegno di spesa assunto è notevole, ma altresì adeguato al valore di quanto custodiamo”.