domenica, 15 Dicembre 2024
16.1 C
Comune di Sassuolo
HomeBolognaCrisi immobiliare, Confabitare: aumentano le morosità nel condominio





Crisi immobiliare, Confabitare: aumentano le morosità nel condominio

casa-campanelloIl triste scenario ormai noto della crisi che divora il reddito delle famiglie, la perdita del lavoro o la cassa integrazione si ripercuotono pesantemente sul settore immobiliare, a livello nazionale,  e soprattutto sul  condominio dove sono aumentate le morosità nel  pagamento delle rate.  Con l’entrata in vigore, il 18 Giugno 2013,  della nuova legge di riforma, l’amministratore di condominio  è obbligato a  rientrare dei mancati incassi emettendo un decreto ingiuntivo nei confronti dei condomini morosi, non appesantendo  quindi di ulteriori spese gli altri condomini, come avveniva in precedenza. Infatti se la  crisi attanaglia le famiglie, quelle che sono in difficoltà prima di sospendere il pagamento dell’affitto, che comporterebbe il rischio di vedersi intimare uno sfratto per morosità, sospendono  il pagamento delle rate condominiali  perché corrono meno rischi.  Nel corso del 2014 i dati confermano l’affermarsi di questo fenomeno  in tutta Italia  con ampie percentuali, come emerge da una accurata analisi effettuata da Confabitare – associazione proprietari immobiliari, che ha preso in esame l’andamento di questo fenomeno dal 1° gennaio al 31 dicembre 2014  in tutti  i capoluoghi di  provincia in Italia   rispetto all’anno precedente.

incremento-morosita

In testa alla classifica  troviamo  Bologna con  un +  33,8 % poi  Roma  con + 33% ,  seguita da Napoli  con + 32,7%,  Torino +31,8 %, Milano  + 30%, Catania + 29,6%,Firenze +28%, Genova + 26,5%, Cagliari + 24,8%, Palermo e Bari registrano rispettivamente un + 23,7% e un + 22,6%, a seguire Padova con + 21,3% e in fondo alla graduatoria  Venezia   un +19%. Questi  numeri   dimostrano  purtroppo l’ampio  diffondersi di questo fenomeno, anche  se  va detto, che  sempre più spesso,  alcuni condomini  approfittavano della situazione critica, per fare i “furbetti” e  non pagare le rate, in quanto sapevano  che difficilmente potevano essere presi  provvedimenti nei loro confronti. Ma dopo il 18 giugno 2013  le   cose sono cambiate.

















Ultime notizie