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Detrazioni fiscali, Lapam: con ipotesi di limitazione effetti negativi sulle imprese della filiera Costruzioni

edilizia_4Roberto Ferrari, presidente del Comparto Costruzioni Lapam, fa il punto sul segmento della produzione della filiera della casa, individuato dal settore delle Costruzioni, Edilizia e Installazione di impianti e dai principali comparti manifatturieri fornitori dell’edilizia quali Vetro, ceramica, cemento, metalli e mobili che negli ultimi sei anni ha perso un quinto dell’occupazione (-19,0%), determinando i due terzi della caduta dell’occupazione dell’intera economia, con un calo di 582.700 occupati, il 65,6% del calo registrato nel totale economia.

Nonostante ciò, le agevolazioni fiscali, rimaste una delle poche possibilità di lavoro per il comparto, sono entrate nel mirino del Governo come risorsa da utilizzare per la prossima manovra di bilancio nel Documento di Economia e Finanza 2015 viene indicato ‘un taglio strutturale di spese pubbliche per un importo pari a circa 0,45 p.p. di PIL dal 2016 in poi, mentre per quanto riguarda la riduzione delle agevolazioni fiscali si è ipotizzato un risparmio di 0,15 p.p. di PIL dal 2016 in poi’: in valore assoluto si tratta di una manovra sul 2016 che vale 10,1 miliardi di euro di cui 7,6 miliardi di minore spesa e 2,5 miliardi di maggiori entrate connesse con la riduzione delle agevolazioni fiscali (tax expenditures). Anche nelle Raccomandazioni della Commissione europea per l’Italia viene indicato di ‘attuare la legge delega di riforma fiscale entro settembre 2015, con particolare riguardo alla revisione delle agevolazioni fiscali’.

“Va sottolineato – spiega Ferrari – che una manovra che sostituisce la riduzione della spesa pubblica con minori agevolazioni fiscali da un lato aumenta la pressione fiscale e dall’altro influenza negativamente la domanda, con effetti depressivi sulla crescita economica”.

Tra le agevolazioni fiscali hanno una grande rilevanza – dopo quelle relative alle spese sanitarie – le detrazioni che interessano la filiera della casa che nel 2013 ammontano a 5.047 milioni di euro e determinate dai 6.993.020 i contribuenti (pari al 17,1% del totale) che utilizzano detrazioni per le spese per il recupero del patrimonio edilizio per un importo di 3.503 milioni, dai 1.755.862 contribuenti (4,3% del totale) che utilizzano le detrazioni per interventi finalizzati al risparmio energetico per un importo di 1.502 milioni di euro e a cui si aggiungono 173.303 contribuenti che hanno utilizzato le detrazioni per mobili, in relazione alle ristrutturazioni in essere. In particolare si evidenzia che nel 2013 il numero dei contribuenti interessati dagli incentivi fiscali per il risparmio energetico è salito del 24,9%.

L’intensità di utilizzo delle detrazioni per la filiera della casa – ristrutturazioni e relativi arredi e risparmio energetico – misurata in rapporto al reddito complessivo – è pari a 0,62% in media nazionale, in Emilia Romagna lo 0,85%.

“Le ipotesi che circolano in queste settimane relative alla modalità di intervento sulle agevolazioni fiscali si articolano su un abbattimento della percentuale di detrazione e l’inserimento di limiti di reddito per la detraibilità – continua Ferrari -. E’ evidente che, nel caso specifico delle detrazioni per il ‘sistema casa’ la riduzione della percentuale innalzerebbe il costo degli interventi, abbassandone la numerosità. Anche l’introduzione di limiti di reddito determinerebbe effetti pesanti per la domanda rivolta alla filiera della casa: i contribuenti con redditi superiori a 55mila euro rappresentano il 4,0% del totale, attivano il 25,0% delle spese detraibili nell’ambito del ‘sistema casa’; la quota sale al 27,8% per gli interventi per il risparmio energetico. La limitazione degli incentivi fiscali potrebbe avere effetti pro ciclici molto pesanti, ritardando la ripresa di un settore che ha sofferto pesantemente gli effetti della crisi”.

















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