Si è svolta stamane la conferenza stampa con cui Giorgio Vecchi, il nuovo presidente provinciale di Confcommercio, assieme ai suoi due vice Bruna Lami e Massimo Malpighi, hanno tracciato le linee programmatiche di mandato: crescita e lavoro, fisco e burocrazia, sicurezza, gli assi su cui Confcommercio lavorerà nei prossimi quattro anni.
SOSTENERE LA RIPRESA IN ATTO
“Non si può disconoscere che sia in atto, anche nel nostro territorio, una ripresa – ha esordito Giorgio Vecchi – , ma è ancora troppo timida perchè si possa parlare di uscita dal tunnel: le nostra analisi su poco meno di 10mila cedolini nel settore del terziario evidenziano, nel primo trimestre, un incremento dell’occupazione di poco superiroe all’1% e gli ultimi dati elaborati dalla Camera di Commercio sulla natimortalità mostrano certo un rallentamento nelle cessazioni, ma un saldo che rimane negativo: 1.699 le imprese cessate, a fronte di 1.459 attività economiche iscritte. In questo questo quadro bisogna che Istituzioni, sindacati e associazioni di categoria lavorino in modo sistemico e prioritario per rafforzare le prospettive di ritorno alla crescita, mettendo in atto strategie e azioni capaci di intercettare con ancora maggiore efficacia i segnali positivi sulla scena internazionale, perchè ci si possa lasciare così alle spalle nel più breve tempo possibile la crisi più lunga mai vissuta dall’economia modenese dal Dopoguerra”.
INVESTIRE SU TURISMO E FORMAZIONE MIRATA
“In tal senso – ha proseguito Massimo Malpighi – va sostenuto un processo di terziarizzazione in atto da tempo dove il consumo di beni e servizi non alimentari supera il 75% della spesa e che con l’incremento della vocazione turistica della nostra provincia si accentuerà ulteriormente. In che modo? Raddoppiando gli investimenti pubblici su turismo e marketing territoriale, incentivando processi di riqualificazione delle imprese con bandi ad hoc che riguardino anche le nostre perififerie e non solo i centri storici, nonchè indirizzando la formazione verso il turismo, il terziario avanzato e quei settori produttivi che hanno reso grande il nostro territorio. Da questo punto di vista noi siamo in prima linea: basti pensare che nel 2014, grazie a 71 corsi organizzati anche in parte nei due laboratori didattici inaugurati recentemente – Modena con Gusto sulla cucina e Laboratorio Tecnologio sulla meccanica, nda – , abbiamo garantito un posto di lavoro a quasi il 30% dei 733 partecipanti”.
RIDURRE IL CARICO FISCALE SULLE IMPRESE
“Ma la via per un ritorno ad una crescita stabile – ha puntualizzato Giorgio Vecchi – non può che passare per una inversione di tendenza sul tema della tassazione, perchè, come mettono in luce recenti elaborazione del centro studi Confcommercio, il carico fiscale sulle imprese ha raggiunto livelli da record mondiale. Le tasse sugli immobili, innanzitutto, hanno divorato il reddito disponibile delle famiglie e dissanguato le imprese: dal 2011 al 2014, la tassazione complessiva è passata da 14,8 miliardi a 31,88 miliardi, per un aumento del 115,4%. E oltre a ciò va considerato come, pure per effetto dello scaricamento sul livello locale del risanamento della finanza pubblica, le tasse locali, negli ultimi dieci anni, siano più che raddoppiate, passando dal 2,9% del Pil al 6,5%. Mentre dal 1995 al 2014 il prelievo è passato da 28,7 miliardi a 104,7 miliardi del 2014. Questi numeri impressionanti ci dicono, non solo da oggi, che va invertita la rotta se vogliamo restituire ossigeno alle imprese e potere di acquisto alle famiglie!”
RIVEDERE IL SISTEMA DI GOVERNANCE ISTITUZIONALE E SBUROCATIZZARE
“Pensiamo inoltre – precisa Bruna Lami – che sia ora di accelerare, in coerenza con quanto previsto dalla legge 56/2014, un percorso di definzione di un nuovo modello di governance territoriale, che vada nella direzione di chiarire responsasbilità e compiti dei diversi livelli amministrativi, e soprattutto di semplificare le macchine istituzionali, agendo con forza, in un’ottica di area vasta, sulla leva delle fusioni tra comuni e dunque andando ben oltre le mere Unioni”. In aggiunta a ciò, lavoreremo nei prossimi mesi per fare proposte mirate alle amministrazioni locali, perchè ci sia un netto taglio delle procedure burocatiche: un fardello che pesa sulle spalle delle imprese italiane per un “costo” pari a 15miliardi di euro!”.
SICUREZZA URBANA PARTECIPATA
“Non ci stancheremo mai di dire che sicurezza e legalità sono condizioni imprescindibili per garantire il libero esercizio dell’attività di impresa – ha poi affermato Vecchi – e che la certezza della pena, unita ad una migliore protezione sul territorio da parte dei tutori dell’Ordine, sono leve fondamentali per migliorare i livelli di vivibilità delle nostre città. Ma riteniamo che sia ora di andare oltre le consuete ricette, perchè i temi che hanno a che fare con la sicurezza urbana vadano affrontati in un’ottica partecipata: imprese e cittadini, con il sostegno e la mediazione dei comitati per la sicurezza e delle associazioni di categoria, diano vita, come sta accadendo a Modena, a vere e proprie reti di reciproco sostegno e comunicazione: questa, crediamo, è la via per coadiuvare le Forze dell’Ordine nel controllo del territorio e per sottrarre pezzi di città alla microcriminalità ed al conseguente degrado”.
IL RIPOSIZIONAMENTO DI CONFCOMMERCIO
“Più complessivamente – hanno concluso Vecchi, Lami e Malpighi – operareremo perchè Confcommercio continui a rafforzarsi nel suo ruolo di rappresentanza degli interessi delle micro e piccole medie imprese modenesi e sappia rinnovarsi riposizionandosi sul terreno del sostegno delle capacità competitive del tessuto economico, della trasmissione e dell’aggiornamento delle competenze professionali, della messa a disposizione di tutto ciò che serve necessariamente per affrontare la sfide dell’innovazione e delle evoluzioni economiche e sociali del nostro territorio”.