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Prevenzione ictus: risposta record dall’Emilia Romagna

Alice Onlus Emilia RomagnaOltre 800 persone hanno aderito alla campagna di prevenzioneAscolta il tuo cuore per salvare il tuo cervello” promossa da A.L.I.Ce (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale) Emilia-Romagna, che nel mese di maggio ha visto coinvolte 5 città della Regione: Ravenna, Carpi, Parma, Ferrara e Bologna. Con modalità diverse, sono state messe in atto iniziative di informazione e, in alcuni casi, di screening sulla popolazione, alla presenza di personale medico-sanitario, relativamente ai principali fattori di rischio dell’ictus cerebrale, quali Fibrillazione Atriale, Pressione Arteriosa, glicemia, colesterolemia, esame dei tronchi sovra aortici, ecc.

 

L’informazione è una delle prime attività per fare prevenzione, soprattutto parlando di ictus e della sua correlazione con la Fibrillazione Atriale – ha dichiarato il Dottor Giuseppe Di Pasquale, Direttore dell’Unità Operativa di Cardiologia dell’Ospedale Maggiore di Bologna – Da un’indagine che abbiamo condotto in collaborazione con il Censis sulla conoscenza in Italia della Fibrillazione Atriale, realizzata lo scorso anno e pubblicata sul Giornale Italiano di Cardiologia, che ha coinvolto cittadini, Medici di Medicina Generale e pazienti portatori di FA, si confermano in tutte e tre le categorie bassi livelli di conoscenza della Fibrillazione Atriale e di consapevolezza dei rischi che essa comporta. Da questo deriva una sottodiagnosi dei portatori di questa anomalia del ritmo cardiaco e un ridotto trattamento di quelli a cui è stata identificata”.

 

Ricordiamo, infatti, che per esercitare misure preventive adeguate dell’ictus, in presenza di Fibrillazione Atriale, viene raccomandato un regime terapeutico attraverso una terapia anticoagulante, che oggi può contare su una categoria farmacologica, quella dei Nuovi Anticoagulanti Orali, più maneggevole e sicura della terapia tradizionale (warfarin), in grado di venire incontro alle esigenze di medici e pazienti.

 

Positivo, dunque, il segnale venuto da un’adesione di queste proporzioni alla campagna di A.L.I.Ce Emilia-Romagna, che evidenzia l’esigenza di informazione da parte della popolazione e la sensibilità nei confronti di attività di prevenzione.

 

Significativo notare che, delle 300 persone che nella città di Bologna (dove era presente anche un’area presidiata da psicologi per informazioni e indagini sui fattori di protezione e di rischio di natura psico-sociale) si sono sottoposte allo screening, 50 che presentavano fattori di rischio elevati sono state invitate a sottoporsi a un’ulteriore indagine dei tronchi sovra aortici con ecodoppler.

 

“Il nostro obiettivo è quello di aumentare la prevenzione dell’ictus, ed il monitoraggio sulla popolazione per verificare la presenza di Fibrillazione Atriale è di fondamentale importanza – dichiara la Dottoressa Antonia Nucera, Presidente di A.L.I.Ce Emilia Romagna e neurologa – il primo messaggio da trasmettere è, infatti, l’importanza di una diagnosi tempestiva della Fibrillazione Atriale. Ai Medici di Medicina Generale, poi, vorrei dire di aumentare i monitoraggi, perché i dati ci dimostrano che la Fibrillazione Atriale è molto più frequente di quanto si pensi e grazie alle terapie oggi a disposizione, più maneggevoli e con un buon profilo di sicurezza, è possibile aumentare la percentuale di profilassi nei confronti dell’ictus.

 

Rivolgendomi, poi, alle Istituzioni regionali, vorrei dire di prestare maggiore attenzione alle attuali Linee Guida sulla prevenzione dell’ictus, mettendo i pazienti nelle condizioni di poter accedere alle terapie più innovative e sicure. Senza dimenticare che l’impatto sociale dell’ictus è enorme, essendo la prima causa di disabilità al mondo, quindi il costo economico di un paziente con ictus è molto più alto della spesa per la prevenzione. Nonostante la terapia anticoagulante, infatti, anche grazie all’arrivo dei nuovi farmaci, sia efficace e sicura, nella pratica clinica si assiste a un sottotrattamento dei pazienti – aggiunge la Dottoressa Nucera – Anche in Emilia Romagna, emerge un dato allarmante rispetto agli ictus causati da FA: in un recentissimo studio svoltosi a Bologna è, infatti, emerso che oltre la metà dei pazienti colpiti da ictus non riceveva alcuna terapia di prevenzione, pur avendo una Fibrillazione Atriale diagnosticata”.

 

Posizione confermata da Franco Sisto Malagrinò, segretario regionale di Cittadinanzattiva Emilia Romagna: “Già a novembre 2014 chiedevamo alla Regione chiarimenti sui mancati raggiungimenti degli stessi suoi obiettivi. Infatti, nel documento regionale di indirizzo  sul ruolo dei NAO, si stimava  una prevalenza di circa 60.000 pazienti con Fibrillazione Atriale Non Valvolare in Regione Emilia Romagna. Sulla base delle indicazioni contenute nel documento stesso, si prevedeva di raggiungere un obiettivo pari al 20% di prescrizioni con anticoagulanti orali di nuova generazione, pari a circa 12.000 – 13.000 pazienti. I dati regionali a giugno 2014 evidenziavano, però, solo 5.000 pazienti in trattamento con i NAO, una cifra davvero modesta rispetto al trend atteso”.

 

Il progetto “Ascolta il tuo cuore per salvare il tuo cervello” riprenderà nel mese di settembre con altra tre tappe, a Piacenza, Reggio Emilia e Modena.

















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